La situazione degli ospedali nel Goriziano.
Se avessimo avuto dubbi che la terza ondata è arrivata sarebbe bastato fare un giro oggi nei pronto soccorso della regione. Code e code di pazienti, lettini nei corridoi e tamponi a raffica. La situazione ha preso una brutta china, da questo pomeriggio, in particolare in provincia di Gorizia. Il pronto soccorso di Monfalcone ha smesso di accettare le ambulanze, se non quelle dei pazienti già riscontrati positivi al Covid. I primi soccorsi sono stati dati in corridoio, dove sono stati posizionati letti e barelle.
Tutte le altre visite sono state dirottate su Gorizia, Palmanova o, in caso di necessità, su Trieste. Un’escalation di contagi che sta mettendo a dura prova il sistema sanitario, dopo il caso del nosocomio di Udine, dove infermieri e medici sono allo stremo, tanto che sarebbero addirittura pronti a dare le dimissioni.
Un miglioramento della situazione, si spera, dovrebbe arrivare nei prossimi giorni, con gli effetti della zona rossa. Ma intanto è emergenza piena. Del caso si sono interessati anche i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle. “Realtà come Gorizia, Monfalcone o Palmanova sono sotto pressione con tempi di attesa per i codici gialli che, nel migliore dei casi, superano la mezzora. Il rischio – affermano i rappresentanti del movimento – è che, a causa dell’alto numero di accessi, questi Pronto soccorso siano occupati interamente da pazienti Covid positivi, con una carenza di spazi e la difficoltà nel prendere a carico gli utenti non Covid”.