Roberto Gaiatto morì a 43 anni dopo essere caduto da cinque metri: condannato il titolare della ditta per la quale lavorava.
Roberto Gaiatto morì a soli 43 anni dopo una caduta di cinque metri mentre svolgeva un intervento di manutenzione di un faro guasto. È questa la drammatica vicenda che ha portato alla condanna per omicidio colposo del titolare 49enne di una ditta individuale di Maniago. La sentenza, emessa il 15 gennaio dal gup del tribunale di Pordenone, prevede una pena di 10 mesi e 20 giorni di reclusione con sospensione condizionale.
La vittima, residente a Udine, stava effettuando lavori presso l’azienda quando è precipitato da un controsoffitto. Era il 10 ottobre 2020. Ricoverato in ospedale, è deceduto dodici giorni dopo a causa delle gravi lesioni riportate e di un’embolia polmonare.
Secondo l’accusa, il titolare della ditta sarebbe responsabile per negligenza e violazione delle normative sulla sicurezza sul lavoro. Il controsoffitto, infatti, non sarebbe stato adeguatamente segnalato come pericoloso, cedendo sotto il peso di Gaiatto, che è precipitato.
La difesa ha sostenuto che il titolare della ditta non sapeva della presenza degli operai quel giorno, e ha preannunciato ricorso in appello.