Continuano a Udine le indagini sull’omicidio di Luca Tisi.
Potrebbe essere stata la vendetta il movente che ha portato all’omicidio di Luca Tisi, il 59enne senza fissa dimora trovato morto all’alba di sabato nella galleria dell’ex Capitol a Udine, tra via San Daniele e viale Volontari. L’uomo, secondo quanto ricostruito, sarebbe stato ucciso da due persone. Mentre uno degli aggressori lo ha colpito con una lama, l’altro lo ha attaccato con un oggetto contundente. Non è ancora chiaro il motivo di tale violenza, ma le modalità dell’omicidio farebbero pensare a un’esecuzione mirata o a una vendetta piuttosto che a una semplice aggressione.
La possibile arma del delitto.
Le indagini sono ancora in corso, e nessuna pista viene al momento esclusa. Sono state effettuate numerose perquisizioni, inclusa una in via Pracchiuso, un luogo di ritrovo dei senzatetto. Inoltre, i vigili del fuoco hanno trovato nella vicina roggia un cric per auto, che potrebbe essere l’arma del delitto e che verrà esaminato dalla scientifica. Il cric è stato trovato dai vigili del fuoco nella roggia accanto al luogo del delitto, assieme a un borsello.
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Quel che risulta ormai certo è che Luca Tisi era conosciuto come uno degli “invisibili” e aveva avuto un passato controverso, incluso un arresto per aver accoltellato un commerciante nel 2004. Ma da vent’anni aveva scelto di vivere da solo, lasciandosi il più possibile tutto alle spalle.
L’ipotesi più accreditata è al momento quella di una vendetta legata a dissapori avuti in passato con altre persone con cui aveva vissuto in un appartamento a San Domenico prima di trasferirsi a piazzale Osoppo. Ma le indagini continuano a essere condotte in diverse direzioni, compreso l’ambiente dei senzatetto.
Il mistero dei 2mila euro in contanti.
Da quanto si apprende, le forze dell’ordine avrebbero trovato nella disponibilità di Tisi la somma di oltre duemila euro in contanti, dettaglio che escluderebbe quindi il movente della rapina. Inoltre, le ferite sul suo corpo, a cominciare dal profondo taglio alla gola, sono attentamente valutate dagli inquirenti poiché potrebbero indicare legami con ambiti criminali specifici.
Sul luogo dove è stato ritrovato il corpo, intanto, si moltiplicano i messaggi di chi aveva conosciuto Luca Tisi e ne aveva apprezzato la gentilezza.