Il contributo del Friuli al nuovo ponte di Genova.
C’è anche un… pezzetto di Friuli nel nuovo ponte San Giorgio di Genova inaugurato oggi. ll viadotto autostradale, sorto in sostituzione del “Morandi” crollato il 14 agosto 2018, vive il simbolico taglio del nastro con le massime autorità dello Stato. Con in testa il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il manufatto lungo 1.067 metri sopra il torrente Polcevera si prepara a una rinascita dopo quasi due anni.
Oggi è in programma la passeggiata a piedi sopra il ponte, dove oltre a Mattarella sono presenti il sindaco di Genova, Marco Bucci, l’architetto Renzo Piano che ha progettato l’opera e i lavoratori che hanno demolito ciò che restava del vecchio Morandi e costruito il nuovo San Giorgio. Il 5 agosto, questo tratto di strada sarà nuovamente riaperto alle auto e agli altri mezzi.
Come detto, il Friuli ha dato il suo contributo all’opera. Lo ha fatto grazie alla ditta ICop di Basiliano, inserita nella cordata pubblico-privata formata da Salini Impregilo, Fincantieri e Italfer per la costruzione delle fondamenta del manufatto. Un lavoro da 3,4 milioni sui quali c’è anche una firma nostrana.
Ma non è tutto. Legnolandia, azienda di Forni di Sopra, con il sostegno della rete d’imprese per l’abete bianco certificato “FriûlDane”, ha ottenuto l’incarico per realizzare la Radura commemorativa che sorgerà ai piedi del nuovo ponte. Una creazione a memoria delle 43 vittime causate dal crollo del Morandi. Oltre 1.000 metri quadrati di legno friulano, proveniente in buona parte dalle foreste di Ampezzo colpite dalla tempesta Vaia di ottobre 2018, sono servite per realizzare la Radura, podio circolare del diametro di 50 metri, in cui saranno ospitate 43 piante, a ricordo appunto di chi ha perso la vittima nel crollo del vecchio ponte.
Alle 11.36 del 14 agosto 2018, 250 metri di ponte crollarono sotto la furia del maltempo. Con loro, anche la pila di sostegno numero 9 del viadotto autostradale. Una tragedia mai dimenticata. Da oggi, però, si volta pagina.