Le nuove misure contro l’immigrazione clandestina.
Nuove misure di contrasto all’immigrazione clandestina sul confine fra Italia e Slovenia. La collaborazione avviata tra governo nazionale e Regione Friuli Venezia Giulia ha prodotto, infatti, già buoni risultati. Alla luce di una prevista ripresa di flussi dalla rotta balcanica, le misure saranno tuttavia rafforzate per controllare e bloccare gli ingressi irregolari sui confini italo-sloveni dell’estremo Nordest.
Lo hanno ribadito il 5 febbraio il sottosegretario agli interni, Nicola Molteni, e l’assessore regionale alla sicurezza, Pierpaolo Roberti, al termine di un attento sopralluogo, effettuato insieme al commissario di governo Valerio Valenti e al questore Giuseppe Petronzi, ai valichi sensibili nell’area di Trieste. A essere monitorati sono stati in particolare Dolina e Draga Sant’Elia, individuati come punti primari di accesso pedonale, e il confine principale di Pese da dove, è stato detto, proviene la maggior parte del traffico veicolare di esseri umani, trasportati dai passeur all’interno di furgoni e scaricati sul Carso o, in alcuni casi, perfino nel centro città.
“Dall’attuale governo, e in particolare dal ministro Salvini, abbiamo ottenuto – evidenzia Roberti – risposte immediate e concrete dal primo giorno, grazie alle quali abbiamo potuto ridurre sensibilmente gli ingressi e la presenza di clandestini che, allo stato attuale, sono poco più di 4mila rispetto ai 5mila di un anno fa.”
“Da Molteni – ha aggiunto Roberti – abbiamo ricevuto la conferma che l’attenzione a questi confini è massima: se le azioni nel Mediterraneo sono ben evidenti, su questo fronte vanno invece ancora concentrati notevoli sforzi.”