La Corte di Cassazione ha messo la parola fine.
La Corte di Cassazione mette la parola fine alla vicenda giudiziaria che ha coinvolto la Selva Alimentari Spa di San Daniele, confermando l’assoluzione della società e dei suoi rappresentanti che erano stati accusati di frode in commercio.
La storia ebbe inizio due anni fa, quando i carabinieri del Nas di Udine sequestrarono oltre 53mila cosce di prosciutto all’esito di una perquisizione nella sede dell’azienda. L’accusa sosteneva che la Selva Alimentari Spa non avesse adottato i necessari modelli organizzativi, riferita all’uso di insetticidi nei locali di stagionatura delle cosce di prosciutto, con il rischio conseguente di contaminazione dei prodotti.
Tuttavia, durante il processo è emerso che le analisi condotte, sia dalla stessa azienda che in contraddittorio con l’AsuFc, non hanno rilevato alcuna contaminazione pericolosa per la salute dei consumatori. Dopo quest’altra vittoria, l’azienda può ora concentrarsi sulle proprie attività senza il peso delle accuse che gravavano sulla sua reputazione.