Il dietrofront sul bollino nero per il vino dall’Ue.
“Stavolta ha prevalso il buonsenso: non ci saranno etichette a demonizzare il comparto vitivinicolo e ad accrescere ulteriormente la frattura con le politiche europee. Il vino che è inserito nella dieta mediterranea di molti Paesi, tra cui l’Italia, è parte della cultura europea e racconta la nostra storia da oltre 2.000 anni”.
Lo sostiene l’europarlamentare della Lega, Elena Lizzi, che esprime grande soddisfazione per il voto nella plenaria di Strasburgo agli emendamenti al rapporto della commissione speciale per la lotta contro il cancro (Beca), che hanno respinto il tentativo di alert sanitario e di etichettatura “nera” su vino e birra.
Lizzi ricorda come già nel febbraio 2021 avesse “rivolto un’interrogazione alla Commissione europea sui pericoli di questa relazione per il comparto vitivinicolo, in cui si sosteneva la pericolosità del consumo di alcol senza fare alcuna distinzione fra consumo moderato e nocivo”.
“La lotta contro il cancro – conclude Lizzi- è prioritaria, importantissima e strategica, ma non può essere strumentalizzata per una criminalizzazione del vino incomprensibile e non basata su evidenze scientifiche, o addirittura contrarie. Il vino ed altri prodotti, che da sempre fanno parte della dieta mediterranea e del patrimonio del nostro Paese, sono continuamente sotto attacco da non identificati poteri forti in Europa, ma finché ci sarà la Lega a rappresentare gli interessi italiani queste eurofollie non metteranno radici”.