L’intervento dell’esponente di Forza Italia Nicoli.
“Il ddl 56 introdurrà una modifica all’assetto delle Ater che cercherà di rispondere a quanto emerge in maniera inequivocabile su alcuni aspetti che ora non trovano risposta, ovvero i preoccupanti livelli di alloggi sfitti (per mancanza di requisiti per l’agibilità) e di morosità, che si riscontrano soprattutto nei territori di Trieste e Gorizia. Ridare una guida politica alle Ater, con i consigli di amministrazione, darà alle aziende territoriali il polso sulle necessità delle comunità, della manutenzione degli alloggi e dei disagi che la mancanza di quest’ultima comporta”.
Così si è espresso il presidente del gruppo consiliare regionale di Forza Italia, Giuseppe Nicoli, che ha partecipato alla seduta della IV Commissione consiliare e all’audizione dove è stato preso in esame il ddl 56, che intende riformare il settore delle aziende territoriali per l’edilizia residenziale (Ater) e approderà lunedì all’esame del Consiglio regionale.
“Forza Italia accoglie con favore il ddl che approderà in Aula – continua Nicoli -. Ridiamo all’Ater, la cui azione deve necessariamente guardare alle specificità del territorio e dei suoi aspetti sociali, una guida politica. La scelta che ha portato alla situazione attuale era incentrata sui direttori, figure che sì hanno profonde conoscenze giuridico-amministrative, ma minore contatto con le comunità e le sue specificità, che invece sono proprie della politica. Oltre ai quattro cda, uno per Ater (Gorizia, Pordenone, Udine e Trieste), è importante la previsione che nelle commissioni per l’accertamento dei requisiti soggettivi per l’assegnazione degli alloggi, saranno presenti anche i sindaci”.
Nicoli ha messo in evidenza alcuni dati che riguardano le cinque attuali Ater: “Preoccupano – osserva il consigliere – le situazioni di Trieste (circa il 17 per cento di alloggi sfitti e il 36 per cento di morosità) e di Gorizia (circa il 15 per cento di alloggi sfitti e il 27 per cento di morosità). Pordenone è il territorio più virtuoso con circa il 6 per cento di alloggi sfitti e circa il 6 per cento di morosità, in quello di Udine risultano il 7 per cento di alloggi sfitti e una morosità del 14 per cento, l’Alto Friuli il 7 per cento di unità sfitte e il 10 per cento di morosità”.
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