La posizione di Confcommercio.
La questione dell’introduzione obbligatoria del Pos nelle attività commerciali sta facendo molto discutere a livello nazionale.
In particolare, sono i commercianti stessi ad essere perplessi sulla decisione, seppur ci sono “alcune attività che lavorano oggi quasi esclusivamente con la moneta elettronica”, ci spiega Maurizio Temporini, presidente di Confcommercio per il Friuli orientale.
“Non ci sarà un impatto negativo per loro – prosegue il dirigente – ma il problema vero è quello legato al costo delle transazioni”. Queste ammontano a circa 0,15 centesimi, con commissioni che oscillano dallo 0,9% all’1,5% della spesa.
“Questo andrà ad incidere sui prezzi per il consumatore” assicura Temporini. Il problema riguarda poco la grande distribuzione, prosegue, e a pagarne le conseguenze maggiori saranno le piccole attività, che dovranno provvedere a nuove strumentazioni.
Ci sono però degli aspetti positivi nell’uso del Pos e il numero uno di Confcommercio di Cividale lo ammette: “In questo modo si garantisce più sicurezza, togliendo il rischio di far circolare denaro contante”. Una sicurezza per i commercianti stessi, quando devono depositarlo in banca.
Con gli istituti di credito, però, il confronto a livello locale è limitato, anche se “ci sono già convenzioni con alcune banche, che esentano dalla commissione fino un determinato importo”. Gli stessi problemi delle banche, conclude Temporini, “non possono ricadere su noi commercianti”.