Lo storico risarcimento in Friuli.
Aveva attraversato la strada di notte, in un punto pericoloso e per giunta non sulle strisce pedonali. E purtroppo, aveva perso la vita. Eppure, a posteriori, la sua famiglia è riuscita ad avere un risarcimento. Ed è una sentenza, quella che prende spunto dal Friuli, destinata a fare storia.
Ne dà notizia l’avvocato Anna Agrizzi, che ricostruisce la vicenda. Il pedone – dice la legale – ha attraversato in corrispondenza di un passaggio ciclabile, malamente percepibile a causa dalla rovinata segnaletica orizzontale. “Questo povero ragazzo, per aver attraversato in un punto che poteva trarre in inganno anche il più esperto dei pedoni, ha pagato il prezzo più caro: quello della vita”, aggiunge Agrizzi, ricordando come il fatto si sia verificato in una curva stretta, dove più vie si intersecano, in una trafficata strada cittadina.
Nonostante le molte premesse per un difficile successo legale, alla fine i parenti della vittima hanno potuto ottenere soddisfazione. Questo grazie, ricorda Agrizzi, al comma 1 dell’articolo 141 del Codice della strada, “che ordina che il conducente di qualsiasi autoveicolo debba regolare la propria velocità non solo in base al limite imposto dalle segnaletiche stradali, ma anche a come è fatta la strada, alla presenza di ciclisti e pedoni nell’area verde attigua e alle condizioni di visibilità. Questo importantissimo articolo mi ha permesso di far riconoscere ben il 40% di responsabilità in capo al conducente“.