L’uomo era caduto per circa 6 metri mentre lavorava nel cantiere della Lidl di viale Venezia.
Arriva la decisione del Tribunale di Udine per l’incidente sul lavoro avvenuto il 27 aprile 2021, che ha causato la morte di Nikoll Prekpalaj, operaio di 34 anni, precipitato dal tetto di un capannone durante i lavori di demolizione nel cantiere del nuovo punto vendita Lidl in viale Venezia.
Il giudice Daniele Faleschini Barnaba ha assolto Roberto Comarella, amministratore della Comarella Srl di Valdobbiadene (Treviso), dall’accusa di omicidio colposo. La sua azienda, coinvolta nell’inchiesta per presunte violazioni delle norme di sicurezza sul lavoro, è stata anch’essa dichiarata non colpevole del reato amministrativo contestato.La Procura aveva chiesto una condanna a un anno e mezzo di reclusione per Comarella e una multa di 75mila euro per la società, ma il tribunale ha rigettato le accuse, sollevando sia l’imprenditore che la sua azienda da ogni responsabilità penale.
In parallelo, però, il giudice ha emesso una condanna contro la Mozzon Daniele Srl di Pordenone, altra azienda incaricata dei lavori di demolizione del capannone. La società è stata condannata a pagare una multa di 32.250 euro, con l’aggiunta della sospensione dall’attività per un periodo di tre mesi. responsabilità nell’incidente.
L’incidente mortale
Il tragico episodio risale al pomeriggio del 27 aprile 2021, quando Nikoll Prekpalaj stava lavorando sulla rimozione della guaina e di altri materiali di copertura dal tetto del capannone. L’operaio ha messo un piede su un lucernario coperto solo da una lastra di policarbonato, che ha ceduto, facendolo precipitare nel vuoto.