Il giovane disperso è stato trovato morto in un burrone.
Si sono concluse tragicamente le operazioni di ricerca del 25enne padovano disperso da ieri nelle Alpi Giulie Occidentali, nel gruppo del Jôf Fuart. Il giovane è stato trovato morto in un burrone.
Grazie al fiuto del cane Asia che è stato portato sul nevaio sottostante l’attacco dello Spigolo Deye Peters, la via che il giovane aveva intenzione di scalare in solitaria, è stato possibile concentrarsi su una buca presente sul manto e individuare il corpo sul fondo della stessa buca.
I tecnici del Soccorso Alpino si sono calati per una decina di metri e e lo hanno recuperato riportandolo in superficie. Si è atteso l’arrivo del medico legale per la constatazione del decesso. I familiari sono stati avvisati.
L’elicottero della Protezione Civile ha effettuato diversi voli di ricognizione con a bordo i tecnici del Soccorso Alpino e della Guardia di Finanza. L’auto del giovane, che aveva manifestato l’intento di scalare il Deye Peters alla Torre delle Madri dei Camosci, era parcheggiata a valle del sentiero d’accesso al Rifugio Pellarini.
Nella mattinata le ricerche si erano concentrate sul Nevaio sottostante la parete e lo spigolo della via di scalata, dove il gestore aveva notato delle difformità sulla superficie e dove ieri sera i soccorritori al buio avevano già effettuato dei controlli. Sono stati attivati anche gli speleologi del Soccorso Speleologico FVG. Sul posto al campo base anche i Vigili del Fuoco di Tarvisio.