E’ scomparso Armando Cimolai.
E’ morto domenica 2 ottobre Armando Cimolai, un vero e proprio simbolo per l’industria friulana e italiana. Nel 1949 fondò il Gruppo Cimolai che nel corso degli anni è diventata un vero e proprio colosso a livello mondiale nel mondo delle costruzioni.
La sua avventura iniziò più di 70 anni fa, nel 1949, quando iniziò a lavorare come fabbro occupandosi principalmente di cancelli e infissi metallici. Ma pochi anni dopo l’azienda si amplia occupandosi della costruzione di edifici militari ed industriali.
Una crescita continua che non si è mai fermata che ha portato Armando insieme alla moglie Albina, sposata nel 1951, ad aprire nuovi stabilimenti facendosi conoscere anche a livello internazionale. Negli anni ottanta entrano in azienda i tre figli: Luigi, Ivana e Roberto. Pochi anni dopo viene aperto anche un altro stabilimento a Roveredo (nel 1986) e un Centro servizi a San Quirino (nel 1991).
Tra gli anni 90 e 2000 l’azienda partecipa alla costruzione di importanti opere in tutto il mondo, tra le quali il ponte sul Grand Canal a Le Havre, l’hub del New World Trade Center a New York, le paratoie per l’ampliamento del canale di Panama e del grattacielo Intesa San Paolo di Torino.
“Con Armando Cimolai scompare un autentico pioniere dell’industria nazionale – ha commentato la presidente del gruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani – . Partito dalla ricchezza del suo lavoro, dalla passione per progredire e dall’ingegno ha raggiunto i massimi traguardi, portando la sua impresa tra le poche a poter affermare a livello mondiale primati tecnologicamente significativi nel campo delle grandi costruzioni. È a esempi come il suo e alla continuità di conduzione dell’azienda assicurata dalla sua famiglia cui vanno le condoglianze, che dobbiamo rifarci se vogliamo ripartire su solide basi”.