La rotta dei migranti verso il Friuli Venezia Giulia.
Quello dei 17 migranti trovati intorno alle 7.30 dì martedì 4 giugno in località Basovizza mentre, a piedi, cercavano di raggiungere Trieste è solo l’ultimo di una lunga serie di rintracci di migranti operati da inizio anno dalla Polizia lungo i confini della provincia di Trieste. Dal 1° gennaio al 30 aprile di quest’anno sono stati 650 i migranti trovati dagli agenti della Polizia di Frontiera a bordo di furgoni con i quali tentavano di entrare nel nostro Paese. E i numeri salgono ulteriormente, sfondando il tetto della fatidica quota 1000, se si contano gli stranieri che si presentano spontaneamente in Questura a Trieste per chiedere asilo politico.
La chiusura dei porti del Mezzogiorno e i rischi connessi alla traversata del Mediterraneo “hanno spinto i migranti a prendere altre strade”, constata il segretario della UIL Sicurezza di Trieste Paolo Di Gregorio che segnala la netta ripresa della rotta Balcanica con Trieste “porta d’ingresso in Italia”.
In questo contesto i poliziotti si trovano da mesi costretti a un aggravio del carico di lavoro. Spetta a loro, “per missione istituzionale”, “fermare, identificare i migranti, riceverne eventuali richieste di protezione o altrimenti curarne le pratiche di riammissione oltre confine o di allontanamento dal territorio nazionale. Spetta sempre a loro svolgere le pratiche di affidamento sul territorio se minori non accompagnati. Per non parlare dei chili di carte – continua Di Gregorio – conseguenti alle denunce all’autorità giudiziaria, conseguenza diretta della previsione del reato di immigrazione clandestina”.
“Non sono pochi i poliziotti. Sono gli altri che, da mesi, sono troppi” conclude Di Gregorio lanciando un invito al ministro dell’Interno Matteo Salvini e ai componenti del Governo a “venire a toccare con mano, verificando di persona la situazione di Trieste” e, soprattutto, a “provvedere a un rinforzo, anche temporaneo, dei contingenti di personale”. Estremamente positiva e utile, per la UIL Sicurezza, è invece “l’apertura e la disponibilità al tavolo permanente sul soccorso pubblico e la sicurezza in regione, da parte del presidente Fedriga, al quale poter parlare di queste e altre vicende”.