Stabili i dati sull’inquinamento in regione nel 2018.
Non ci sarebbe un grosso problema di qualità dell’aria in Friuli Venezia Giulia. A dirlo è l’Arpa, che ha illustrato i dati relativi all’inquinamento in regione nel 2018, con il progressivo suo ridimensionamento tranne che nella zona confinaria con il Veneto.
Dati stabili, insomma, ad eccezione di quelli relativi all’ozono, abbastanza alti dovunque a causa delle maggiori radiazioni solari.
L’assessore regionale all’Ambiente, Fabio Scoccimarro, ha già annunciato la volontà di organizzare gli Stati generali sul cima a Trieste. Un appuntamento che servirà anche a fissare obiettivi comuni con i vicini geografici, dallo stesso Veneto all’Austria e alla Slovenia. Soprattutto con la regione confinante sarà importante il dialogo, in quanto entrambe condividono la propria presenza nella pianura padana, uno dei punti più inquinati d’Europa.
Se continua a tener banco il problema dell’ozoto – che comunque ha registrato una basso tasso di superamento dei vincoli nella zona di Pontebba -, le polveri sottili sono invece in calo. Gli sforamenti dei limiti di legge, infatti, hanno superato i 35 giorni “solo” a Latisana e tra Brugnera e Sacile.
Le associazioni ambientalistiche e dei cittadini da tempo chiedono un confronto sul tema con le istituzioni locali. Legambiente, inoltre, ha anche avviato recentemente un progetto di sensibilizzazione e informazione sui danni relativi all’inquinamento atmosferico e su come prevenirlo, che sta toccando vari punti della regione.