I due Presidenti hanno visitato Nova Gorica e Gorizia.
I Presidenti, Sergio Mattarella, per la Repubblica italiana, e Borut Pahor, per la Slovenia, hanno celebrato insieme Nova Gorica e Gorizia. In occasione della nomina di Capitale Europea della cultura 2025, infatti, i due presidenti si sono incontrati per rendere omaggio insieme al traguardo raggiunto dalle due città.
L’incontro tra Mattarella e Pahor è il secondo, infatti era già avvenuto nel 2015, quando il presidente italiano era venuto a fare visita a Gorizia. Come all’epoca, anche questa volta il programma è stato ricco di appuntamenti e incontri, tutto nel rispetto delle normative vigenti per la pandemia in corso.
L’arrivo a Nova Gorica.
Il Presidente Mattarella è stato accolto dal Presidente Pahor a Nova Gorica, in piazza Bevkov. Una stretta di mano importante quella tra i due presidenti, che dopo gli onori militari, hanno raggiunto Rodolfo Ziberna, sindaco di Gorizia, e Klemen Miklavic, primo cittadino di Nova Gorica.
Insieme ai due sindaci, Mattarella e Pahor hanno avuto la possibilità di dialogare per poi incontrare il comitato di Go!2025 e i rappresentanti delle rispettive minoranze. Dopo il pranzo, nel primo pomeriggio, hanno visitato la passerella di Salcano, che unisce le due sponde dell’Isonzo.
La visita a Gorizia.
Nel pomeriggio si sono recati a Gorizia, dove sono stati accolti in corso Verdi dal picchetto d’onore del Reggimento Genova Cavalleria di Palmanova. Dopo l’incontro con Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli Venezia Giulia, hanno visitato la mostra per i 140 anni del quotidiano “Il Piccolo”, allestita al teatro Verdi, con il direttore Omar Monestier.
La giornata è proseguita poi in Piazza Transalpina, il centro della linea di confine tra le due città. A questo punto i due Capi di Stato hanno pronunciato i rispettivi discorsi ufficiali ed è stata l’occasione per Pahor di conferire la più alta onorificenza della Repubblica di Slovenia, l’Ordine al merito straordinario, a Mattarella.
“Questa onorificenza segnala un cammino: quello che anche il Presidente Pahor e io abbiamo percorso in questi anni, senza esitazioni, per giungere a un definitivo superamento delle incomprensioni del passato e per costruire insieme un futuro di ancor più intensa e feconda collaborazione”, ha detto Mattarella nel suo discorso. “I Balcani e l’Italia sono l’esempio di come sia possibile guardare insieme a un orizzonte condiviso, nella comune appartenenza alla famiglia europea”, ha dichiarato il presidente italiano.
Mattarella si è poi soffermato sulla candidatura congiunta di Gorizia e Nova Gorica: “L’assegnazione unitaria alle due città del titolo di Capitale Europea della Cultura conferma che la diversità culturale non è un tratto che distanzia e separa, ma un valore che arricchisce questa realtà e chi in essa vive, chi la osserva, chi la frequenta, chi la rispetta e chi l’ammira”. “Un’iniziativa destinata a irrobustire ulteriormente quel sentimento di cittadinanza europea così importante per il futuro dei nostri popoli, dei nostri giovani e dell’intera Europa“, ha infine concluso.
I due Capi di Stato hanno poi assistito al concerto organizzato per l’occasione dai cori giovanili di Šempeter-Vrtojba e di Udine. Diverse le musiche e melodie suonate dei più celebri artisti italiani e sloveni, per concludere con l’Inno alla gioia di Ludwig van Beethoven, inno ufficiale dell’Unione europea e del Consiglio d’Europa.