L’udienza preliminare in tribunale a Udine.
Ipotesi di frode nelle pubbliche forniture e immissione su mercato di mascherine chirurgiche non sicure e con segni ingannevoli. Queste sono le due accuse nei confronti dell’azienda “Mds international srl“. La società in questione aveva vinto l’appalto per la fornitura di mascherine chirurgiche alla Protezione civile della Regione. Il caso è stato discusso di recente al tribunale di Udine per l’udienza preliminare, dove il gup Carlotta Silvia ha deciso il rinvio a giudizio. Il processo inizierà il 20 maggio 2022.
Da un lato il pm Elisa Calligaris, che ha formulato le due accuse nei confronti della “Msd international srl”, e la Regione Fvg, che si è costituita parte civile con l’avvocato Elda Massari. L’ente regionale infatti ha chiesto un risarcimento per danni patrimoniali e di immagine. Dall’altro lato, invece, l’azienda con l’avvocato difensore Giulio Di Bacco, che sostiene come la merce possedeva gli standard richiesti e che ciò fosse confermato dalle apposite verifiche durante le indagini preliminari.
I fatti.
Era il periodo di piena pandemia, aprile 2020, quando a Palmanova sono state consegnate 44 mila mascherine chirurgiche e 17.600 mascherine Kn95, filtranti facciali come le Ffp2, ma cinesi. Questo stando al contratto di fornitura sancito tra la Protezione civile della Regione e la “Msd international srl”, che ne prevedeva un milione per il primo tipo e 100 mila per il secondo. Il totale della spesa era stato di 640 mila euro. Secondo la ricostruzione dei fatti da parte della pubblica accusa, però, le mascherine avevano il marchio Ce illegale, in quanto mancava la dichiarazione di conformità Ce o Ue.