Marco Berini aveva 37 anni.
Sgomento, dolore, incredulità. Ancora una volta una comunità friulana è costretta a subire la tragica perdita di un giovane così amato, stimato, benvoluto da tutti. Marco Berini, classe 1985, residente a Strassoldo di Cervignano assieme a mamma Patrizia, papà Maurizio e, fino a qualche tempo fa anche alla sorella Francesca, trasferitasi in seguito a Brescia, per motivi lavorativi.
Laureato in chimica nel 2013 presso l’Università degli studi di Trieste, lavorava da 9 anni presso la ditta ‘Dipharma’ di Mereto di Tomba. Un ragazzo buono, solare, alla mano. Faceva parte di una ventennale comitiva di amici con i quali era solito ritrovarsi i fine settimana per un film, una pizza, una serata in allegria. Per qualche tempo si è dedicato alla palestra e al ballo.
Giancarlo Biasco, docente di chimica ai tempi in cui Marco ha frequentato la scuola “A. Malignani” di Udine, lo ricorda come un ragazzo particolarmente generoso ed educato ” Era uno studente bravissimo, ma ciò che più mi colpì in lui era la bontà d’animo nei confronti di tutti gli altri compagni di classe“, ricorda il professore. “Posso dire di aver cambiato il percorso professionale di Marco. In seguito al biennio in cui io ero il suo docente di chimica, notando una sua particolare predisposizione per questa materia, l’ho convinto a prendere proprio l’indirizzo nel quale poi negli anni a venire si è laureato“, prosegue. “Era un esempio di professionalità ed umanità per tutti. Mai mi sarei aspettato una notizia così sconvolgente“, conclude.
Poco dopo le 7 e 30 di questa mattina, martedì 30 agosto, Marco si stava recando al lavoro, quando, per cause ancora in via di accertamento, sulla strada Napoleonica tra Talmassons e Bertiolo, è rimasto vittima di un frontale. A passare in quel tratto di strada, qualche minuto dopo la tragedia, l’amico storico e collega che, riconoscendo la vettura, e non avendo risposta alle telefonate, ha allertato subito la famiglia.
“Sono ancora sotto shock per quanto accaduto. Davanti agli occhi, ho ancora l’immagine dell’auto di Marco distrutta. Mi sono sentito in dovere di allertare subito i familiari”, racconta ancora comprensibile scosso l’amico e collega. “Non è la prima persona che perdo per un incidente, ma è sicuramente quella che meno si meritava una fine così tragica, non riesco ancora a capacitarmene. Era una delle migliori persone che avessi mai conosciuto, non abbiamo mai litigato, era corretto, generoso, ultimamente ci vedevamo meno frequentemente, ma eravamo sempre in contatto, dovevamo vederci domenica ma non siamo riusciti a organizzarci. Rimpiangerò quell’occasione mancata per sempre”, racconta un’altro degli storici amici di Marco. Un segno indelebile, quello lasciato dal giovane ragazzo, che fa sprofondare nel baratro un’intera comunità.