La manifestazione per ricordare Lorenzo Parelli.
“Non si deve morire a 18 anni, nel passaggio fra la scuola e il lavoro”. È questo il messaggio che ha riecheggiato, questa mattina, in piazza Primo Maggio a Udine durante la manifestazione che si è tenuta per ricordare Lorenzo Parelli, il ragazzo di 18 anni morto mentre faceva un tirocinio in fabbrica a Lauzacco, Una folla di giovani, studenti e collettivi. Un presidio statico iniziato alle 9, ma non per questo meno significativo.
La piazza si è riempita in fretta questa mattina. Sui cartelloni gli striscioni di rosso: “Non è scuola, non è lavoro”, “Di scuola lavoro non si può morire“. Dalla collinetta che domina giardin grande, ha preso la parola una ragazza al microfono. “A causa della dipartita di Lorenzo la maggior parte degli studenti hanno dovuto fare i conti con la frustrazione dell’alternanza fuori lavoro, ogni realtà studentesca ha messo da parte ciò che ci divideva davanti a questo lavoro nella necessità di rivendicare un cambiamento“, ha ribadito.
Ha parlato anche un ex compagno di Lorenzo: “Non è stato facile trovare le parole, oggi siamo qui per far sì che la morte di Lorenzo non venga dimenticata per evitare il peggio”. Ha proseguito: “La mobilitazione è solo il primo passo, abbiamo bisogno di ripensare al funzionamento di questa società e invitare la comunità studentesca a riflettere, dei percorsi precisi sui diritti e la sicurezza dei lavoratori, vogliamo il cambiamento adesso”. La richiesta è dalla voce di tutti i giovani: “Vogliamo un’alternanza che ci avvicini al mondo del lavoro, non dello sfruttamento”.