Lo sciopero contro il green pass a Udine.
Sciopero ad oltranza. Per dare un segnale forte al governo e cercare di bloccare l’obbligo del green pass. I manifestanti confluiti in piazza Libertà, questa mattina, a Udine, non hanno dubbi: “Da lunedì non andremo a lavorare”. E poco importa la perdita dello stipendio o la paura di ritorsioni dai colleghi. “Abbiamo costituito una rete tra di noi e siamo pronti a supportarci”, dice Marika rappresentante di prodotti di bellezza.
La giornata di proteste.
Là tra i lavoratori c’è Davide, operaio in un’impresa artigiana. “Oggi ho preso ferie, ma lunedì resterò a casa. Perché lo faccio? Perché non farlo è la domanda giusta. Se non facciamo sentire la nostra voce qui andrà sempre peggio”, assicura. Accanto a lui c’è Marco, un militare in borghese che ha scelto di non vaccinarsi. “Anche nella nostra categoria ci sono quelli contrari al siero sperimentale e al green pass -ricorda -. Non so bene cosa farò nei prossimi giorni, come potrò comportarmi, ma questa protesta è giusta”.
Luciano, invece, lunedì mattina si farà il tampone per andare in ufficio: “Sono quasi costretto. Non ho altre alternative”. In piazza c’è Roberta, che fa la pasticciera insieme al marito: “Pensi che noi l’abbiamo addirittura chiusa l’attività”. E i clienti? “Chi voleva capire ha capito. Abbiamo lasciato un biglietto di spiegazioni. Perderemo gli incassi, ma non si può fare a meno di questa battaglia”. Una battaglia per la libertà, come continuano a ripetere dal furgone, che ha anticipato il passaggio del corteo nelle vie di Udine. Sciopero ad oltranza, ma per quanto? “Almeno una quindicina di giorni – rispondono alcuni- Poi si vedrà”.