Maltrattamenti in famiglia a Udine, marocchino espulso e accompagnato alla frontiera

La Polizia di Stato ha eseguito il 28 novembre 2024 l’espulsione di un cittadino marocchino, protagonista di una serie di gravi reati che hanno portato il Prefetto e il Questore di Udine a disporne il rimpatrio immediato. La procedura, gestita con la massima tempestività, si è conclusa con l’accompagnamento dell’uomo alla frontiera, all’aeroporto di Bologna, e il suo rimpatrio assistito da personale specializzato della Questura.

L’arrivo in Italia e i maltrattamenti.

L’uomo era giunto in Italia il 14 agosto 2015 attraverso l’aeroporto di Venezia Marco Polo, richiedendo un permesso di soggiorno per motivi familiari in qualità di coniuge di una cittadina marocchina regolarmente residente. Il permesso gli era stato concesso, per poi essere convertito per motivi di lavoro subordinato valido fino al 28 agosto 2019.

Tuttavia, durante il suo soggiorno a Udine, l’uomo si è reso protagonista di ripetuti atti di violenza domestica e maltrattamenti, che hanno portato a procedimenti penali e a condanne nei suoi confronti. I reati, di particolare gravità, avevano anche determinato l’emissione di provvedimenti restrittivi, tra cui l’allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento.

Il rifiuto del rinnovo e l’espulsione

Alla luce delle violazioni penali, il 26 novembre 2024 il Questore di Udine ha rigettato l’istanza di rinnovo del permesso di soggiorno, presentata dall’uomo nel settembre 2019, a causa della mancanza dei requisiti di legge. La decisione del Questore è stata immediatamente seguita dall’ordine di accompagnamento alla frontiera, notificato e attuato il 28 novembre.