I maltrattamenti sul figlio erano costanti.
Un cittadino che non si gira dall’altra parte ha consentito di metter fine ad una situazione di degrado e maltrattamenti di una madre sul figlio. La costante attività di prossimità svolta dall’arma dei carabinieri ha consentito di ricevere la segnalazione di una donna, titolare di un pubblico esercizio a Trieste, riguardo al sospetto di maltrattamenti su un minore da parte della madre.
I primi elementi raccolti hanno fin da subito avallato i sospetti e, anche grazie alla tempestiva azione della Procura della Repubblica, sono immediatamente scattate le indagini da parte del Nucleo Investigativo. Le intercettazioni ambientali attivate nell’abitazione hanno reso in brevissimo tempo prova delle violenze e delle vessazioni che un ragazzo minore era costretto a subire dalla propria madre. La donna aveva persino istruito il figlio sulle risposte da fornire nel caso in cui qualcuno lo avesse interpellato sui vari segni, livide e graffi che lo stesso esibiva. In questo modo la donna era riuscita ad evitare in passato una condanna per fatti analoghi.
A rendere il quadro ancora più drammatico la situazione di degrado igienico in cui versava l’abitazione. La totale sudditanza del ragazzo, che ormai si era quasi “abituato” alla violenza che si riproponeva costantemente alla madre senza alcuna forma di autodifesa, anche istintiva, ha condotto l’autorità giudiziaria a richiedere immediatamente l’arresto della donna, 52enne triestina, e a disporre la custodia cautelare in carcere. Il ragazzo è stato invece affidato ai servizi sociali ed inizierà un percorso di recupero psicologico.
Unico elemento positivo di questa deprecabile vicenda è appunto il lodevole comportamento della privata cittadina che ha richiamato l’attenzione dei Carabinieri sulla vicenda e che speriamo rappresenti un esempio da imitare.