Michela Mansutti è morta mercoledì all’ospedale di Udine.
Una serata di festa e musica al Festival di Majano si è trasformata in una tragedia inimmaginabile per la famiglia e gli amici di Michela Mansutti. La 41enne aveva atteso con impazienza quella notte per godersi il concerto di Gabry Ponte insieme ai suoi adorati figli e amiche. Tuttavia, un malore improvviso ha sconvolto la sua vita e quella di tutti coloro che l’amavano.
Il 14 agosto, Michela è stata colpita da un ictus durante il concerto, costringendo i presenti a una corsa disperata verso l’ospedale, dove purtroppo è morta mercoledì. Per 23 giorni, i suoi familiari hanno atteso con ansia, sperando in un miracolo, mentre presidiavano il reparto di Terapia Intensiva presso l’ospedale Santa Maria della Misericordia.
Tutti ricordano Michela come una persona straordinariamente generosa, con un animo sensibile. Aveva frequentato le scuole a Majano, si era poi diplomata a Gemona e viveva a Pers. Dopo aver lavorato per un periodo alla Safilo, Michela aveva deciso di seguire la sua vera vocazione e si era iscritta a un corso per diventare Operatrice Socio Sanitaria. Questa scelta l’aveva portata a entrare a far parte della Fondazione Valentino Pontello Ets, un’organizzazione dedicata a fornire assistenza, educazione, istruzione e ricreazione alle persone con disabilità psico-fisiche nella regione.
Sposata con Roberto aveva due figli: una moglie e una madre esemplare, il cui mondo ruotava attorno alla sua famiglia e al lavoro. I funerali di Michela Mansutti saranno celebrati sabato alle 10 presso la chiesa di Pers, un momento in cui amici, familiari e la comunità locale si riuniranno per dire addio a una donna straordinaria, amata da tutti, che ha lasciato un’impronta indelebile nei cuori di coloro che l’hanno conosciuta.