I controlli della polizia locale di Monfalcone.
Nuova segnalazione e sospensione dell’attività per mancanza del rispetto delle norme igieniche in un’attività del centro di Monfalcone, gestita da una cittadina di origine bengalese. Il controllo, svolto per il rispetto della legalità e della leale concorrenza tra imprese, è stato condotto dalla polizia locale, in collaborazione con il personale del dipartimento di prevenzione della sezione igiene degli alimenti di origine animale, dell’azienda sanitaria. Sul posto, il personale accertava la mancanza di specifici prodotti per l’igienizzazione delle mani a disposizioni dei clienti e soprattutto di polvere e incuranza sul bancone da lavoro della macelleria e in generale all’interno del negozio di alimentari.
Dietro i frigoriferi venivano rinvenuti alcuni insetti morti tra cui scarafaggi. Sui banchi di lavoro della macelleria in acciaio c’era presenza di polvere e di terra. Sulle pareti dello spaccio venivano rinvenute ragnatele e sporcizia, nonché, alimenti sprovvisti delle informazioni con etichetta in lingua italiana. “L’attenzione e le risorse che la polizia locale investe per le attività di controllo è una garanzia a tutela dei consumatori e delle attività, per garantire il rispetto delle nostre regole per le attività commerciali e di tutela igienica e per tutelare la salute dei nostri cittadini. Attraverso questi controlli, inoltre, riusciamo a mantenere l’attenzione alta e garantire la libera concorrenza tra i commercianti”, ha dichiarato il
sindaco Anna Maria Cisint nel ricordare anche che la polizia locale, coordinata dal comandante Rudi Bagatto, agisce a 360 gradi in ambito di rispetto della legalità e in questa azione è impegnata anche nella tutela della parità opportunità.
A conclusione dell’operazione, gli operatori hanno provveduto alla sospensione dell’attività sino al ripristino dell’igiene dei locali.
All’esercente verrà irrogata una sanzione di 1.000 euro e di 400 euro per la mancanza di dispositivi igienici. E vengono sottoposti a fermo ufficiale gli 11 sacchetti di carne in attesa che il gestore comprovi l’idoneità degli stessi a poter contenere alimenti. Si trattava infatti di sacchi per la raccolta differenziata.