Lenghis, il nuovo sito dell’Arlef per imparare il friulano.
D’ora in poi il friulano avrà una marcia in più nell’insegnamento a scuola: il sito “Lenghis-Ladint (Laboratori didatic interatîf)”, nato dalla collaborazione fra “Claap – Centri di linguistiche aplicade Agnul Pitane” e ARLeF (Agjenzie Regjonâl pe Lenghe Furlane).
Il progetto, ideato e coordinato da Adriano Ceschia, mette a disposizione dell’insegnamento della lingua friulana uno strumento basato su una piattaforma digitale, flessibile dal punto di vista del suo utilizzo didattico ed economico, in quanto internet lo porta rapidamente in ogni scuola e in ogni casa.
«Lenghis è uno strumento innovativo e interattivo pensato appositamente per la didattica plurilingue e in particolare per l’insegnamento della lingua friulana – spiega il presidente dell’ARLeF, Eros Cisilino -. Con questo progetto l’Agenzia, la Regione e l’Usr intendono fornire un ulteriore contributo alla domanda espressa dagli insegnanti di poter utilizzare strumenti didattici moderni, di facile diffusione e, caratteristica preziosa in questa fase, modulabili in base alle competenze sia degli allievi che degli insegnanti».
Lenghis consiste, pertanto, in una biblioteca digitale e in un laboratorio di esercitazioni linguistiche per una o più lingue in mutuo rapporto, pensato in forma multimediale, con testi, immagini e voce. La Biblioteca può contenere testi di diverso genere e tipologia; può essere arricchita senza limiti e diffusa nella rete a disposizione di ogni utilizzatore come può anche essere personalizzata da un utente singolo. Il laboratorio è un “generatore” di unità di attività o esercitazioni varie per ogni testo perciò inserito in una “lavagna” per le esercitazioni stesse.
Lenghis si utilizza nei laboratori informatici delle scuole o nelle singole aule mediante lavagna luminosa o videoproiettore. Lo strumento è pensato principalmente per l’insegnamento della lingua friulana, ma può essere utilizzato per ogni altra lingua e alfabeto: la lingua friulana può essere associata alla lingua italiana o ad altra lingua in modo che l’apprendimento di ognuna possa trarre vantaggio anche mediante l’apprendimento dell’altra. In particolare, la lingua friulana può essere trattata nella forma della koinè o lingua comune o nella forma di una delle sue varianti geografiche interne, poste a confronto.