La lotta di Danilo contro la leucemia e per le regole sul lavoro.
“Io adesso vedo modificato tutto, dovrò prendere una pillola salva vita. Attenetevi alle regole sul posto di lavoro”. A parlare è Danilo, 42 anni, originario della Calabria. È in Friuli dal 2010, con lui ci sono moglie e due figli. Da poco, la sua esistenza è cambiata.
Sì, perché a Danilo, che risiede nella Bassa Friulana dove lavora come impiegato tecnico e saldatore nel mondo dei grandi appalti e che opera in tutto il territorio nazionale, è stata diagnosticata una grave malattia. “Si tratta di leucemia – racconta ancora l’uomo -, forse riconducibile ai luoghi di lavoro, dato che sono entrato a contatto con sostanze chimiche e raggi ionizzanti, anche da sorgenti nucleari. Non solo: mi sono imbattuto anche in benzene, formaldeide e agenti cancerogeni quali h351, h341 e h373. Senza dimenticare i fumi da saldatura”.
Una diagnosi che pesa come un macigno, ma Danilo non si abbatte. E, anzi, lotta e lancia un appello a tutti i lavoratori, compresi i suoi colleghi: “Non sottovalutate le prescrizioni mediche, la cartellonistica ed i dispositivi di protezione individuale, fate i corsi di sicurezza ed attenetevi scrupolosamente e formalmente a quello che viene disposto, le regole possono salvarvi la vita”. L’uomo è anche disponibile per dei confronti e per offrire qualche insegnamento a chi ne ha bisogno, “voglio – dice – che situazioni come la mia non succedano più. Fate gli esami del sangue previsti dalla mansione e parlate con il medico del lavoro che deve essere un alleato e non una controparte”.
Attualmente, Danilo si muove tra studi medici e professionali, per capire cosa sia accaduto, “e ho dovuto attivare l’autorità giudiziaria, gli Ispettori del Lavoro, dell’Inps e dell’Inail nonché dell’Asl, per fare chiarezza sulla mia posizione. Mi stanno seguendo i professionisti dello Studio legale e di consulenza del lavoro Tutino da Udine. La strada sarà lunga, mi rimetto ad una preghiera e tutto andrà per il meglio”. Danilo è pronto anche a incontrare i giovani nelle scuole professionali, per dare loro indicazioni operative in grado di metterli al sicuro. Perché casi come il suo non accadano più. Per info, ci si può rivolgere allo Studio Tutino da Udine.