Chi lavora in Friuli durante la Pasqua.
Walter serve caffè e cappuccini dalle 6 di mattina dietro al balcone dell’autogrill di Gonars. Entrando dalla porta a vetri della stazione di servizio, che s’incontra lungo l’autostrada, sembra quasi che l’emergenza coronavirus non sia arrivata oggi fino a qua. Nell’aria si sente odore di cornetti appena sfornati e si riescono anche a scambiare due chiacchiere amicali. “Gente oggi non ce n’è tanta. Solo qualche camionista e qualcuno di passaggio”, racconta.
Indossa la mascherina protettiva e si sporge solo lo stretto necessario per prendere i pagamenti e allungare le tazzine. In un angolo c’è il boccione del gel disinfettante ben evidente. “Sarà una giornata così – prosegue Walter -. Ma non è molto diversa dalle altre delle ultime settimane. Da quando c’è il coronavirus tutto è cambiato”.
Poco più avanti, alla cassa delle pompe di benzina, lavora Pierpaolo. Il volto è quello di chi sa che è in servizio in un giorno di festa, con la consapevolezza che, però, quest’anno, non ne sentirà particolarmente il peso. “Teniamo aperto perchè è l’unico distributore su questo tratto autostradale e dove le forze dell’ordine possono fare il pieno – spiega -. Da stamattina non è passato quasi nessuno”.
Sono i lavoratori di Pasqua del Friuli. Per spirito di sacrificio e per senso del dovere, ma, quest’anno, con una responsabilità in più: dare un servizio a molti durante l’emergenza sanitaria. Come Stefano, l’edicolante di via Firenze a Udine. Controlla scrupoloso che al chiosco ci si avvicina una per volta, ma non lesina consigli e parole di conforto ai clienti. “Da quando c’è la pandemia lavoro il doppio – dice -. La gente ha riscoperto il piacere della lettura. Comprano i quotidiani, ma anche le riviste”.
In piazzale Osoppo c’è Massimo, in servizio con Radio Taxi Udine. Mascherina calata sul volto, come da regolamento, racconta: “Da stamattina ho fatto solo una corsa. Questa Pasqua è ancora più tranquilla delle altre. Per strada non ho trovato quasi nessuno, se non le forze dell’ordine”. Che sia una Pasqua insolita lo confermano Blerin, Lulzim e Mentor della pizzeria K2 di via Gorizia. “Per ora pochi ordini, ma speriamo di rifarci questa sera. Teniamo aperto anche per dare un servizio a chi è a casa e ha piacere di ordinare. La pizza gliela portiamo noi ed è un modo per rendere questa quarantena meno dura”, dicono.
Dal balcone della farmacia Degrassi di via Monte Grappa spunta Dania. Le mascherine sono stati gli articoli più richiesti anche oggi. “Abbiamo gli ultimi pezzi e qualcuno viene a chiedercele – spiega -. Per il resto la Pasqua la festeggerò qui, ma mi sono organizzata”. Sul balcone sono state posizionate delle barriere di plexiglas: “Sono le misure per il coronavirus. Speriamo che tutto passi presto”.