I controlli dei carabinieri contro il lavoro nero e la sicurezza.
Quattro lavoratori in nero e multe per circa 30mila euro. è questo il risultato dei controlli dei Carabinieri del NIL (Nucleo Ispettorato del Lavoro) di Trieste, con la collaborazione dei militari del comando provinciale carabinieri di Trieste. L’attività coordinata e congiunta è stata finalizzata a prevenire e reprimere i fenomeni dello sfruttamento del lavoro e di quello sommerso (lavoro nero) e alla verifica della normativa sulla sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro, con verifiche presso gli esercizi di bar e ristorazione, aziende agricole e cantieri edili.
Gli accessi ispettivi, diretti ad accertamenti di natura ordinaria e tecnica, hanno riguardato la verifica della regolare occupazione dei lavoratori e del rispetto del contratto di lavoro, con particolare riguardo al contrasto dei più gravi reati della tratta di persone e dello sfruttamento di eventuale manodopera clandestina. L’attività ispettiva veniva estesa anche alla verifica della regolarità sul territorio nazionale di cittadini stranieri e dello sfruttamento degli stessi lavoratori da parte dei datori di lavoro.
Le irregolarità.
L’esito dei controlli, svolti nel comune di Trieste e in provincia hanno consentito di accertare presso un cantiere edile in Duino Aurisina, l’impiego di 2 lavoratori “in nero” di cui uno percettore del reddito di cittadinanza, motivo per cui è stata informata l’INPS per la revoca del beneficio ed adottata la procedura di sospensione dell’attività imprenditoriale fino all’assunzione dei due lavoratori, contestando sanzioni complessive per 15mila euro.
Nel corso di un controllo a ristorante etnico, sono stati identificati quattro lavoratori privi di formazione sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, motivo per il quale è stato deferito all’Autorità Giudiziaria il datore di lavoro.
In un’altra attività di commercio al dettaglio, è stato segnalato all’autorità giudiziaria il datore di lavoro per aver installato un sistema di videosorveglianza non autorizzato con il quale i lavoratori venivano controllati anche a distanza. infine in un’azienda agricola, sono stati identificati 2 lavoratori extracomunitari “in nero”, con conseguente sospensione dell’attività imprenditoriale. Complessivamente sono state verificate 20 posizioni lavorative ed elevate sanzioni per 30mila euro.