Individuati 11 lavoratori in nero: sospese 6 attività.
In 6 interventi mirati, i finanzieri del Gruppo Pordenone hanno individuato 11 lavoratori in nero. Nel capoluogo ne sono stati identificati due: uno in un centro massaggi orientale ed uno in una postazione itinerante di vendita di vasi di terracotta.
A Fiume Veneto ne è stato individuato uno in un bar mentre in due pizzerie di Maniago e Sacile, ne sono stati trovati – questa volta assieme ai Funzionari dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Udine-Pordenone – altri due, intenti, come i loro “colleghi”, nell’attività.
Il risultato più rilevante è stato, però, raggiunto tra le “vigne” di Caneva, dove sono stati individuati 8 lavoratori impegnati nella raccolta dell’uva. Il folto gruppo, composto da pakistani ed indiani, era alle dipendenze di una ditta, gestita da un altro straniero, che risultava aver siglato un contratto di appalto con la società agricola proprietaria del vigneto.
Dai riscontri effettuati, 6 braccianti – tra cui 4 clandestini, di cui uno con un provvedimento di espulsione emesso dal Prefetto di Torino – sono risultati completamenti in nero, senza, cioè, che il datore di lavoro ne avesse preliminarmente comunicata l’assunzione al competente Centro per l’Impiego.
Nei confronti di tutti i titolari delle 6 attività, oltre all’applicazione delle sanzioni amministrative e della maxisanzione per l’impiego di manodopera senza la regolare assunzione – maggiorata del 20% per l’azienda che impiegava i braccianti clandestini – è stata disposta la sospensione dell’attività per l’impiego di personale “in nero” in misura superiore al 10% del totale dei lavoratori regolari. Alla Procura della Repubblica di Pordenone sono stati denunciati i 4 clandestini – per l’ingresso irregolare sul Territorio dello Stato – ed il loro datore di lavoro.
Dall’inizio del 2022 sono già 80 i lavoratori in nero intercettati dalle Fiamme Gialle nel corso delle attività eseguite sul territorio del Friuli Occidentale.