Il kit anti Covid nei rifugi del Cai.
Arriva in tutti i rifugi Cai del Friuli Venezia Giulia il kit anti Covid che il Club alpino italiano ha realizzato per rendere più sicure la gestione e la frequentazione dei propri rifugi. A comporre il kit un generatore di ozono per i locali, un termometro per misurare la febbre a personale e ospiti, un saturimetro per verificare la concentrazione di ossigeno nel sangue, mascherine con filtri intercambiabili e i cartelli con le regole per una fruizione sicura delle strutture.
Lo strumento più innovativo è il generatore di ozono che verrà utilizzato per sanificare gli ambienti. Il generatore, battezzato Ozonext Defender 10, è frutto della collaborazione tra il Cai e l’azienda Cea Spa di Lecco e segue un protocollo di sanificazione validato dagli esperti del San Raffaele di Milano. L’intero processo è guidato in tutte le sue fasi tramite led colorati e segnali acustici che rendono intuitiva la sanificazione che può essere programmata per minuti di ciclo o metri cubi del locale, attraverso 4 programmi preimpostati e oltre 99 personalizzabili.
“Il kit rappresenta un aiuto concreto con cui il Cai intende dimostrare vicinanza e sostegno alle tante necessità dei rifugisti, preziosi custodi delle nostre strutture alpine” ha sottolineato Silverio Giurgevich, presidente Cai Fvg, durante l’incontro a Tolmezzo in cui sono stati distribuiti gratuitamente gli strumenti ai gestori dei rifugi Cai della regione, presidi territoriali e culturali che rispondono alle tante esigenze di escursionisti e alpinisti (in questa stagione sono attivi 18 rifugi per un totale di oltre 700 posti letto).
L’incontro è stato anche un momento di formazione grazie alla partecipazione di Pierpaolo Pillinini, direttore del Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza dell’ospedale di Tolmezzo, che ha approfondito alcuni aspetti dell’igienizzazione con l’ozono e le attenzioni da adottare, ha spiegato come interpretare i valori forniti da termoscanner e saturimetro, ribadendo l’importanza di mantenere alcuni comportamenti quali il distanziamento, l’uso della mascherina e il lavaggio delle mani. Presente anche Sandro Venturini del Dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria che ha illustrato il quadro normativo cui i rifugisti devono far riferimento nella loro attività in questo periodo sia in termini di prevenzione che in caso di emergenza.
Nei prossimi giorni in alcuni rifugi sono previsti interventi di sanificazione straordinaria effettuati dalle truppe alpine nell’ambito dei recenti accordi tra Cai ed Esercito.