Infermiera in Friuli vuole tornare al Sud, ma le chiedono 5.000 euro.
È stata contattata da un collega pronto a fare “cambio alla pari” di destinazione. Non le sembrava vero: lei, infermiera originaria della Puglia, poteva tornare nella sua Taranto, lasciando Udine dove si era trasferita. Tutto regolare, perché le norme lo consentono e le Aziende sanitarie non si mettono di traverso.
E invece, il sogno di Erika, infermiera in Friuli si è infranto. Lo ha raccontato lei stessa con una lettera al sito www.assocarenews.it. “Ho conosciuto un infermiere su Facebook che mi ha proposto un cambio alla pari, da Taranto a Udine – scrive la professionista -. Avevo messo un annuncio su un apposito gruppo dedicato alle Mobilità e ai Cambi alla pari. Non credevo ai miei occhi, mi ha scritto in privato dicendomi che voleva salire a Udine per motivi amorosi. Per due mesi ci siamo chattati anche su WhatsApp e ci siamo accordati sul da farsi. Io addirittura ho comunicato tutto alla mia azienda, che ha accettato di buona lena la proposta di scambio“.
Il desiderio di tornare nella propria terra pareva a un passo. Ma allora è accaduto l’incredibile. “Proprio quando dovevamo concludere è giunta la doccia fredda. Il collega mi ha chiesto 5.000 euro in contanti o nulla. In pratica una vera e propria tangente per scendere a casa e stare vicina ai miei cari anziani nel Tarantino – conclude amara Erika -. Un vergognoso ricatto, a cui però non ho aderito. Ho preferito non denunciarlo, ma gli ho detto che mi fa schifo“.