Le indagini sull’incidente costato la vita a Miriam Ciobanu.
Concluse le indagini sul tragico incidente costato la vita a Miriam Ciobanu, la studentessa di 22 anni investita la notte di Hallowen a Pieve del Grappa.
Le indagini hanno rivelato che il giovane alla guida, un operaio metalmeccanico di 24 anni di San Zenone, stava guidando a una velocità di 158 chilometri all’ora, sotto l’influenza di alcol e droghe, su una strada con limite di velocità di 60 chilometri all’ora. La procura della Repubblica ha identificato tre circostanze aggravanti: l’eccessiva velocità per le condizioni della strada e l’orario notturno la guida in stato di ebbrezza e l’uso di cannabinoidi.
Quella sera, la ragazza aveva avuto una discussione col suo fidanzato e aveva deciso di tornare a casa: aveva chiamato suo papà, forse per chiedergli di andarla a prendere, ma il padre, a quell’ora di notte, dormiva e purtroppo non ha sentito il telefono. Miriam quindi aveva deciso di tornare a piedi. Fu investita in via Vittorio Veneto, la strada che collega Paderno a Onè di Fonte, dove risiedeva, e fu sbalzata in un campo distante 80 metri dal punto d’impatto.
L’infanzia in Carnia.
I genitori di Miriam, originari della Romania, si erano infatti trasferiti in Fvg negli anni ’90: sia la ragazza sia sua sorella minore sono infatti nate e vissute a Tolmezzo fino al 2007, anno in cui la famiglia si è trasferita nel Trevigiano. La sorella, però, ha scelto l’Università di Udine per continuare gli studi mentre Miriam, che voleva diventare criminologa, aveva deciso di frequentare l’Università di Padova.