Le sentenze.
È arrivata pochi giorni fa la sentenza della corte di cassazione sul processo per le “spese pazze”, iniziato a seguito dell’inchiesta nata nel 2008 a carico di alcuni consiglieri regionali. Questi erano stati accusati di essersi appropriati indebitamente di soldi pubblici, ma nel corso degli anni la situazione ha preso pieghe diverse.
L’ultima, come riporta il Messaggero Veneto, ha confermato la condanna di secondo grado per due ex eletti del Consiglio regionale e annullato quella inflitta ad altri cinque imputati. Per quest’ultimi è stato disposto un nuovo processo d’Appello. Tra i condannati, c’è Piero Camber (11 mesi e 10 giorni), che per effetto della legge Severino dovrà lasciare il proprio incarico.
Un anno fa, era arrivata la condanna di secondo grado che aveva ribaltato le precedenti assoluzioni. I capi di imputazione erano peculato e concorso in esso. Andranno quindi a rinvio: Piero Tononi (ex Pdl), l’ex capogruppo Pdl Daniele Galasso, Maurizio Bucci (ex Pdl), Antonio Pedicini (ex Pdl) e l’ex capogruppo Pd Gianfranco Moretton.
Condanna definitiva invece per Gaetano Valenti (ex Pdl, 1 anno 9 mesi e 10 giorni) e per il già citato Piero Camber: undici mesi e venti giorni. Quest’ultimo ha così commentato la decisione dei giudici, in una propria nota: “Nessun arricchimento personale, ma attività politica da consigliere regionale e da presidente di commissione! Che sia piuttosto il braccio di ferro di una parte della magistratura verso la politica? Evidenzio infatti che sono stato assolto con formula piena sia dal Tribunale che dalla Corte dei Conti”.