Torna entro Natale il marchio Postalmarket.
È stato un progetto imprenditoriale di successo, fino alla chiusura del 2007. E al successivo fallimento del 2015. Ora, però, lo storico marchio Postalmarket si prepara a tornare, grazie alla volontà di un imprenditore friulano.
Il Postalmarket, nato nel 1959 dall’intuizione dell’imprenditrice milanese Anna Bonomi Biolchini, è stato idealmente il papà di Amazon. La formula della vendita per corrispondenza, non tecnologica ma efficace, ha funzionato per decenni. Merito anche di collezioni esclusive, firmate da stilisti di grido, così come di un brand societario diventato una parte del costume italiano. È stata un’avventura solidificatasi nel mito del benessere e di un consumismo non ancora sfrenato.
Postalmarket è pronto a tornare entro Natale, dopo anni contrassegnati da controversie amministrative e giudiziarie le quali tuttavia non ne hanno scalfito la memoria negli italiani. Sarà disponibile in versione digitale e, per gli abbonati, anche in carta: non sarà quel pesante catalogo di centinaia di pagine a colori, ma una versione ridimensionata. A riportare in vita il mito è un caparbio imprenditore friulano della pubblicità, Stefano Bortolussi, che si era interessato all’impresa già intorno al 2004 occupandosi dell’aspetto marketing, quando il marchio fu rilevato da Riccardo di Tommaso. Si trattava già di una azienda in fase di declino, ben diversa dal colosso ispirata dal modello statunitense di vendita per catalogo. Ora, Postalmarket ci riprova.