La situazione degli hotel al mare.
Per gli alberghi del Friuli non sarà un’estate come le altre. L’emergenza coronavirus e tutti gli effetti a catena della pandemia si sono fatti sentire pesantemente anche sul settore ricettivo. Per le strutture ricettive delle località balneari, in particolare, la chiusura dei confini ha comportato effetti negativi. Tante le disdette, poche le prenotazioni. E un quadro ben diverso da quello di appena 12 mesi fa.
A confermare come la situazione, per gli hotel dei centri balneari, stenti a decollare è Paola Schneider. La presidente di Federalberghi Fvg rivela che “siamo al 30% delle prenotazioni abituali. Ci sono riscontri per alcune settimane di luglio e agosto, ma giugno è andato perso. Siamo molto lontani dalla situazione dell’estate 2019”. Nel frattempo, l’Austria da oggi ha riaperto i confini e anche la Germania ha adottato la stessa misura. I cittadini di queste nazioni, se verranno in Friuli, al ritorno non dovranno più sottoporsi a quarantena. Il ritorno della libera circolazione ha sbloccato la situazione per gli alberghi delle località di mare? “È ancora troppo presto, i veri effetti si vedranno nelle prossime settimane – sintetizza Schneider -. Qualcosa si comincia a muovere, ma con estrema lentezza. Speriamo che con il bel tempo si sblocchi la situazione”. Non hanno aiutato i corridoi aperti da Croazia e Slovenia “e spesso all’estero ci hanno dipinto come appestati, quando non è così”.
Secondo la presidente di Federalberghi Fvg, i social potrebbero fare la differenza oltreconfine e assicurare nuove presenze. “Se i turisti in arrivo dall’estero metteranno post positivi e belle foto, per le nostre località sarà un toccasana. La loro soddisfazione per i servizi offerti potrebbe giocare a nostro favore. La Rete può fare la differenza. Confidiamo molto – conclude – nella voglia di mare e di Adriatico dei visitatori stranieri”.
A confermare che l’estate nelle strutture ricettive fatichi a entrare nel vivo è anche un albergatore di Lignano Sabbiadoro. Augusto Marin, assieme alla famiglia, gestisce lo storico Grande Albergo Marin, fondato nel 1903. “Dopo l’annuncio della riapertura dei confini – racconta – abbiamo ricevuto qualche telefonata e mail in più, soprattutto dall’Austria. C’è un leggero miglioramento, ma vedremo nei prossimi giorni se si potrà ripartire bene come speriamo”. Per ora, le prenotazioni coprono bene una settimana di luglio e una di agosto. L’Hotel Marin ha scelto di aprire il 25 giugno “anche per metterci in regola con i nuovi protocolli – racconta Augusto -. I clienti non potranno contare sull’idromassaggio in rooftop. Per il resto, ci siamo adeguati e siamo pronti”. Il coronavirus ha messo davvero i bastoni tra le ruote: “Siamo ben lontani dalla situazione che c’era nel 2019 – conclude Marin -. E poi, che beffa: a marzo avevamo prospettive rosee e quasi tutto esaurito per la stagione”.
Chi, invece, ha notato differenze è Chiara Zilli, titolare dell’Hotel Daniele di Lignano Pineta e presidente dell’associazione operatori Lignano. La struttura ha riaperto dal 22 maggio, ma già dal 5 marzo era tornata operativa, prima che arrivasse il lockdown. “L’annuncio della riapertura dei confini ha comportato un forte risveglio delle prenotazioni per quanto riguarda il mercato austriaco – annuncia -. C’è ancora un po’ di cautela, ma dalla prossima settimana confidiamo di vedere risultati ancora migliori”. Gli austriaci hanno prenotato le stanze non soltanto per luglio e agosto “ma ci sono buoni riscontri anche a settembre e ci auguriamo, meteo permettendo, che la stagione venga allungata. Se il tempo sarà dalla nostra parte, potremo avere buoni risultati”. Ad aiutare sarà anche il ritorno dei grandi appuntamenti: “La conferma di manifestazioni importanti come Bikerfest a settembre e lo spostamento della Festa delle Cape a ottobre potrà darci una grossa mano. Lignano – conclude Zilli – è viva e ha tanta voglia di ripartire”.