La multa al camionista in Friuli.
Aveva ideato un raffinato sistema per eludere i controlli. Ma non è riuscito a farla franca. Ieri, lungo l’autostrada A/28 in località Villotta, gli agenti della Polizia stradale di Pordenone hanno accertato un ingegnoso sistema per falsare le risultanze della “scatola nera” dei mezzi commerciali: il famigerato “cronotachigrafo”.
I poliziotti, controllando i dati registrati dal cronotachigrafo, hanno accertato che il camionista, per far risultare il rispetto dei tempi di guida e di riposo imposti dalla normativa europea, nell’ultima settimana aveva utilizzato la carta del conducente (ovvero la scheda personale col microchip per la registrazione) intestata ad un suo collega, scambiandola con la propria.
Così facendo, aveva più volte superato i tempi massimi di guida e omesso le pause e i riposi giornalieri. In un giorno, in particolare, aveva guidato addirittura per 15 ore consecutive (il limite massimo è di 10 ore) e riposato per sole 5 ore (il minimo è 9 ore).
Molteplici, quindi, le sanzioni elevate, per un ammontare complessivo di oltre 4.200 euro, e con ritiro della patente di guida. Sanzionati, in concorso, anche il collega titolare della scheda indebitamente utilizzata e l’impresa di autotrasporto da cui dipende, alla quale sarà pure inviata l’ispezione dell’Ufficio del lavoro.
Il Dirigente della sezione Polizia stradale di Pordenone, Guglielmo Bavaresco, aggiunge che “alterare le risultanze del tachigrafo significa permettere a conducenti privi di senso di responsabilità di percorrere centinaia di chilometri e di trascorrere decine di ore a bordo di veicoli la cui massa può superare le 40 tonnellate in condizioni psico – fisiche a dir poco precarie. Questo vuole dire aumentare sensibilmente le possibilità di causare incidenti le cui conseguenze possono essere veramente gravi”.