La disavventura dello chef friulano Gaddi.
“Questo problema è un disagio per il mio lavoro”, esclama chef Gaddi, volto televisivo noto al grande pubblico. Da pochi giorni, infatti, sia il suo green pass che quello di suo padre, Luca Gaddi, risultano invalidi, scansionandoli attraverso l’applicazione, nonostante siano stati regolarmente emessi.
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Lo chef racconta che suo padre Luca aveva avuto il covid-19, era stato in terapia intensiva, e si era fatto una dose di vaccino, come da indicazione. Subito gli era arrivato il green pass. “Dopo 15 giorni il certificato verde risultava invalido – racconta lo chef -. Questo gli ha causato dei problemi, perché lavorando all’estero, in quel momento doveva andare in Germania e alla frontiera lo hanno rimandato a casa“.
Lo sfortunato episodio si è poi replicato anche a Kevin stesso, che ha fatto la prima dose del vaccino il primo luglio. “Ho ricevuto il green pass e dopo 30 giorni anche il mio risultava invalido“, racconta lo chef. Questa situazione ha anche uno spiacevole risvolto lavorativo per Gaddi. A fine agosto sarebbe dovuto andare a Londra per registrare le puntate del suo programma televisivo ed è stato costretto a rimandare. “Potrei andare comunque a Londra facendo un tampone a mie spese, ma perché devo farlo se ho il green pass regolare in mano?”, si chiede lo chef.
Gaddi ha scritto chiedendo aiuto a diversi enti per risolvere questo problema. Ad ora nessuno gli ha risposto o saputo fornire una soluzione. “Secondo me, c’è stato un errore di aggiornamento nel sistema tra chi si occupa delle comunicazioni generali e di chi fa i vaccini – ipotizza chef Gaddi – un errore che però chi di dovere deve aiutarmi a risolvere al più presto”.