Il caso delle ambulanze a Udine.
“La gestione sanitaria dell’emergenza Covid è sfuggita di mano ed è inutile nascondersi dietro dati più o meno positivi. Le evidenze, purtroppo, sono sotto gli occhi di operatori e cittadini. Quello che è accaduto lunedì sera a Udine, con le ambulanze in fila sotto l’ospedale, è molto preoccupante e
temiamo sia solo la punta di un iceberg“.
Così la consigliera ragionale Mariagrazia Santoro (Pd), che ha annunciato un’interrogazione alla Giunta Fedriga. Il suo è soltanto uno tanti commenti arrivati non solo dopo le immagini delle ambulanze in coda davanti all’ospedale di Udine, nove mezzi in attesa per accettare i pazienti in Pronto soccorso, ma anche dopo la lettera dei medici dello stesso reparto che hanno denunciato la situazione di difficoltà in cui sono costretti a lavorare. “Segnaliamo le problematiche ormai da mesi – aggiunge Santoro – e cerchiamo di offrire soluzioni che il presidente Massimiliano Fedriga e l’assessore Riccardo Riccardi continuano a bollare come attacchi politici. Tuttavia, i problemi restano e su questi va fatta al più presto chiarezza”.
Dello stesso avviso Walter Zalukar, del Gruppo misto. “La coda di ambulanze con pazienti Covid positivi in attesa davanti al Pronto soccorso dell’ospedale di Udine è un‘immagine che fa arrabbiare. Ma come è possibile che, dopo quanto è accaduto a marzo e aprile, non si sia provveduto ad attrezzare l’ospedale ad una prevedibile seconda ondata?”
“Emerge – prosegue – che le problematiche da tempo evidenziate dal personale sanitario sono state in larga misura inascoltate, così la cronica carenza di personale, l’inadeguatezza strutturale del Pronto soccorso, il difficoltoso reperimento di posti letto, la continua esposizione al virus di pazienti e del personale, solo per citare alcune criticità, rischiano di mettere ko l’ospedale di Udine“.
Sulla necessità di una risposta alla lettera dei medici del Santa Maria della Misericordia si sofferma Furio Honsell, Open Sinistra Fvg. Una lettera che, per Honsell, costituisce “una denuncia molto preoccupante riguardo la situazione nella quale si trova una struttura cruciale per i nostri cittadini, soprattutto in questo momento emergenziale”.
“Sarebbe comunque molto grave – conclude Honsell – se questa lettera di denuncia non ricevesse risposta immediata e pubblica da parte della direzione e del presidente della Regione Fvg, Massimiliano Fedriga. La risposta, tuttavia, non deve essere solamente verbale ma fattiva, per recuperare una situazione inquietante che sta precipitando”.
Sulla stessa lettera appello dei 30 medici del Pronto soccorso di Udine al direttore generale di Asufc, Massimo Braganti intervengono anche i consiglieri pentastellati in Consiglio regionale, Cristian Sergo e Andrea Ussai. “Quando sono le forze di opposizione a denunciare la situazione drammatica nei pronto soccorso – dichiarano –, il presidente della Regione accusa di voler denigrare, ora che sono gli operatori che quotidianamente operano in prima linea nella lotta al Covid, ci auguriamo che Fedriga si renda conto della situazione e cerchi di risolverla, senza girare lo sguardo“.
“L’allarme già lanciato da anestesisti e rianimatori all’inizio di novembre tracciava un quadro preoccupante per i nostri ospedali ma, evidentemente, non si è intervenuto in maniera sufficientemente efficace per migliorare la situazione – continuano i consiglieri del M5S -. Molto più facile prendersela con il Governo, come accaduto qualche giorno dopo, per avere posizionato il Friuli Venezia Giulia in zona arancione. La priorità deve essere quella di migliorare la risposta sanitaria ed evitare gravi situazioni come quelle denunciate nei giorni scorsi, ascoltando le istanze degli operatori”.