Scende il numero dei furti, ma è allarme per i reati online: il bilancio del 2021 in Friuli

Il bilancio dei reati in Friuli.

Le celebrazioni per i 170esimo della polizia di Stato sono state un’occasione anche per fare il punto sulla situazione dei reati in provincia di Udine avvenuti lo scorso anno.

Il confronto tra il 2021 ed il periodo precedente non può dall’emergenza Covid-19 ed alle ripercussioni della epidemia sulla vita quotidiana, sui fenomeni sociali, sulle restrizioni imposte. Per gran parte del 2020 infatti la gente è stata spesso costretta in casa, non si sono svolti eventi alla presenza del pubblico, le relazioni sono avvenute per lo più a distanza, e tutto questo ha influito anche sulle statistiche nazionali e locali. Sono diminuiti i viaggi, sono sparite le manifestazioni, le abitazioni sono rimaste presidiate dai proprietari, buona parte del lavoro delle Forze dell’ordine è consistita nella vigilanza delle regole stabilite per contenere la diffusione dell’epidemia.

La progressiva riduzione delle restrizioni ha cautamente riportato la vita quotidiana alla “normalità”. Il totale dei delitti commessi nel 2021 è rimasto pressoché immutato rispetto al 2020 (+0,9%), confermando una netta diminuzione dal 2019.

Stabili i numeri delle rapine, delle violenze sessuali, in calo il numero complessivo dei furti, mentre si conferma la progressione di crescita dei reati digitali e commessi attraverso le reti informatiche, logica conseguenza dell’iperdigitalizzazione e dell’iperconnessione.

La Sezione della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Udine nella sua attività di prevenzione e contrasto ai crimini informatici, ha ricevuto e trattato oltre 2800 richieste e segnalazioni pervenute dalla cittadinanza ed ha promosso 8 eventi per la formazione di studenti e adulti. Altissima sempre l’attenzione alla tutela dei minori per quanto concerne i reati legati alla pornografia minorile, attività che ha portato alla denuncia di otto persone e all’arresto di due soggetti che a vario titolo detenevano e divulgavano materiale pedopornografico, riproducenti minori in atti sessuali con adulti.  Due i soggetti denunciati, autori di “revenge porn” , mentre 15 persone sono state individuate e segnalate all’autorità giudiziaria per frodi commesse online.

L’attività di polizia giudiziaria ha portato a un aumento del numero di arresti, significativa parte dei quali relativa alla cattura di latitanti. La Squadra Mobile durante l’anno è stata particolarmente impegnata sul fronte dell’immigrazione clandestina. Le diverse attività per contrastare il fenomeno hanno portato a febbraio, all’arresto di tre passeur, di nazionalità slovena e bosniaca, sorpresi a trasportare in Italia, con degli autoarticolati, 120 clandestini. Agli stessi sono stati addebitati altri due episodi, avvenuti a novembre 2020, per un totale complessivo di circa 450 migranti. Sono state eseguite, inoltre, altre 5 misure in carcere di soggetti dediti a favorire l’ingresso illegale di migranti dall’est Europa.

Numerose le attività d’indagine relative ai delitti da “codice rosso”. Sono state eseguite 15 misure cautelari di allontanamento dalla casa famigliare o di divieto di avvicinamento alla persona maltrattata o perseguitata, mentre gli agenti delle Volanti hanno arrestato in flagranza di reato 3 persone per atti persecutori e 3 per maltrattamenti in famiglia. Dopo una violenza sessuale di gruppo consumata a Lignano Sabbiadoro nella giornata del 12 agosto, sono stati individuati e indagati all’autorità giudiziaria 5 ragazzi.

Molto intensa l’attività nel settore dei reati contro il patrimonio. In particolare si segnala l’individuazione del sodalizio, composto da almeno 5 cittadini rumeni, con base in Veneto, dedito al compimento di truffe, furti, ricettazione ed indebito uso di carte di credito, in particolare nei confronti di persone anziane. Sono stati inoltre individuati e raggiunti da misure cautelari, i minori che, all’inizio dell’anno, si erano resi responsabili di una lunga serie di rapine e furti nei confronti di coetanei nel centro cittadino

Degna di menzione l’attività svolta sul finire dell’anno, in merito ai numerosi imbrattamenti di edifici scolastici, manufatti stradali e sedi istituzionali con scritte “no vax”, riconducibili al movimento V_V. La Questura ha individuato i tre autori, inchiodati dal rinvenimento nelle loro abitazioni delle bombolette spray utilizzate per gli imbrattamenti, di rotoli di nastro adesivo con il logo del movimento “no vax”, di telefoni e computer. Al termine dell’attività, che ha permesso di stroncare la serie di imbrattamenti, i tre giovani sono stati indagati all’Autorità giudiziaria.