I due sono responsabili di una lunga serie di furti nelle case.
Si erano specializzati nei furti nelle abitazioni rivendendo poi i gioielli e gli oggetti di valore ai Compro oro. Due persone, un 51enne e un 23enne entrambi residenti a Trieste, sono finiti in carcere
Le indagini, dopo una serie di furti in abitazione consumati tra i mesi di marzo e luglio nel Comune triestino, sono state altresì eseguite, con la collaborazione della Squadra Mobile di Udine, con 11 perquisizioni presso il domicilio di altrettanti soggetti connessi alle attività delittuose.
Le indagini, di fatto, hanno avuto origine proprio da un furto commesso nel mese di marzo all’interno di una villetta sita sull’altipiano carsico; nell’occasione, approfittando della temporanea assenza dei proprietari, i soggetti si erano introdotti nell’abitazione e, dopo averla messa a soqquadro, si erano allontanati con alcuni oggetti di valore. Nel frangente, però, erano stati notati da alcuni residenti che avevano immediatamente allertato le Forze dell’Ordine. Il pronto intervento di alcuni equipaggi della Squadra Mobile e delle Volanti, oltre al recupero di tutta la refurtiva, aveva consentito di individuare due giovani di 22 e 23 anni.
L’attività investigativa si è concentrata anche per individuare gli altri complici della coppia, permettendo di accertare la compartecipazione nel reato di un 51enne gravato da numerosi precedenti che, secondo le indagini, sarebbe l’ideatore, organizzatore ed esecutore di vari reati.
Dalle conversazioni intercettate e dai servizi di osservazione e pedinamento svolti dagli investigatori giuliani, è emerso come come il 51enne e il 22enne, fossero assiduamente impegnati nell’ideazione furti, con un consolidato modus operandi che comprendeva, a seconda della situazione, l’assunzione di informazioni sulle potenziali vittime e l’attenta perlustrazione del territorio per eludere telecamere e testimoni.
In ogni caso, ogni singolo colpo veniva studiato nei minimi dettagli: veniva deciso il coinvolgimento ed il ruolo degli eventuali complici, vagliate le variabili possibili e progettata l’esecuzione e, qualora la circostanza l’avesse richiesto, si sarebbe usata violenza o narcotici nei confronti delle vittime.
La puntuale ricostruzione ha portato anche a diversi sequestri di gioielli ed oggetti preziosi eseguiti presso esercizi “compro oro” cittadini ai quali i rei, anche attraverso i loro sodali, si rivolgevano per rivendere la refurtiva, consentiva di raccogliere inequivocabili elementi probatori in ordine a svariati furti in abitazione.
Il pubblico ministero competente ha quindi emesso 11 decreti di perquisizione personale e locale nei confronti di 8 persone sottoposti ad indagini e 3 non indagati ma ritenuti comunque vicini ai due. Il giudice per le indagini preliminari, considerata la gravità dei fatti contestati ed il concreto ed attuale pericolo di reiterazione di analoghi reati, ha emesso quindi un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, che veniva ad entrambi notificata ed eseguita da personale di questa Squadra Mobile.
Nel corso delle perquisizioni è stato anche trovato un lampeggiante blu tipico delle auto “civetta” che all’occorrenza, avrebbe potuto utilizzare per simulare l’appartenenza alle forze dell’ordine.