Quattro bandiere verdi per il Friuli
Al Comune di Resia è stata assegnata la sua prima bandiera verde per “aver messo in campo innovative strategie e azioni a favore della comunità e, in quest’ottica, aver realizzato un piano comunale partecipato, un vero e proprio percorso che ha coinvolto gli abitanti della valle nel disegno futuro della valle stessa”.
Il sindaco di Resia, Anna Micelli, che ha ritirato il prezioso riconoscimento, lo dedica alla sua gente: gente di montagna che vuole ancora pensare ad un presente e un futuro per la propria comunità, custode di un patrimonio culturale millenario che non vuole accontentarsi, ma è alla ricerca del meglio nonostante le difficoltà sempre più evidenti e gli atteggiamenti del pensare che tutto in montagna si possa misurare solo e soltanto con i numeri.
Venti anni di attività che hanno contribuito a far sì che “la montagna possa assumere nuovi significati e valori, non più come territorio disagiato, ma al contrario come spazio dinamico capace di fornire risposte alla crisi ambientale a partire da stili di vita improntati sulla sostenibilità” ha spiegato Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente.
“I tanti protagonisti delle Bandiere Verdi, – ha aggiunto Vanda Bonardo responsabile Alpi di Legambiente – ci hanno dimostrato e stanno dimostrando giorno per giorno che un modo diverso di vivere e di costruire sviluppo locale è possibile. Nei progetti premiati c’è una certa idea di futuro che non dimentica le difficoltà del momento e al contempo è proiettata con coraggio su una dimensione prossima di mitigazione e adattamento agli incombenti cambiamenti climatici”.
Le 4 bandiere verdi del Friuli
In tutto sono 4 le bandiere verdi assegnate al Friuli Venezia Giulia: oltre al Comune di Resia sono state assegnate al Comune di Malborghetto- Valbruna che, coinvolgendo le associazioni di volontariato e l’imprenditoria locali, ha favorito l’accoglienza di un turismo sostenibile; alla cooperativa sociale CRAMARS che ha sperimentato ProXima, la prima vetrina digitale innovativa per l’acquisto di prodotti e servizi con i prodotti al banco che favorisce la permanenza dei piccoli negozi nella montagna interna e l’azienda Friûl Cashmere che da un allevamento di capre nelle Dolomiti friulane ha fatto nascere una rete di microstalle che permette di aumentare il numero di capi e la produzione, senza diminuire il benessere animale e coinvolgendo il territorio.