L’uomo si era finto invalido per più di 15 anni intascando oltre 55mila euro.
Si era finto invalido e per più di 15 anni aveva percepito dall’Inps oltre 55mila euro ma è stato scoperto dai Finanzieri del Comando Provinciale di Trieste, nel corso dell’attuazione di un complesso dispositivo volto al contrasto dell’indebita percezione di prestazioni sociali.
L’uomo, un soggetto di cittadinanza straniera aveva simulato delle disabilità innanzi alle commissioni mediche e aggravando di molto le proprie disabilità motorie in occasione delle visite tenutesi nei procedimenti volti al riconoscimento dell’invalidità civile e al suo aggravamento aveva beneficiato, dall’anno 2008, per oltre 15 anni, della pensione di invalidità civile, per oltre 55.000 euro.
Le indagini.
Le indagini sono state svolte attraverso l’acquisizione e l’analisi della copiosa documentazione prodotta a sostegno della condizione di invalidità permanente, all’escussione a sommarie informazioni dei membri delle commissioni mediche nonché dei condomini e dei componenti della cerchia di amici oltre all’effettuazione di molteplici pedinamenti, osservazioni e appostamenti durante i quali sono state realizzate foto e riprese video che hanno consentito di comprovare la fittizia condizione medica dichiarata e la conseguente indebita percezione di denaro pubblico a danno dello Stato.
La denuncia e il sequestro.
Dagli accertamenti svolti, il soggetto è stato denunciato per truffa ai danni dello Stato per aver beneficiato della pensione di invalidità simulando la propria malattia. L’Autorità Giudiziaria ha disposto il sequestro per equivalente dell’immobile di proprietà, di valore pari a circa € 90.000, fino a concorrenza dell’importo indebitamente percepito, a garanzia del credito vantato dallo Stato.
L’attività della Guardia di Finanza, svolta a contrasto delle frodi nei settori previdenziale, assistenziale e sanitario, mira a garantire che venga dato effettivo sostegno alle fasce più deboli della popolazione, evitando di disperdere risorse a beneficio di soggetti che non ne hanno diritto.