La truffa a Tolmezzo.
I carabinieri della stazione di Tolmezzo, a conclusione di un’articolata e complicata attività investigativa, hanno deferito alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Udine quattro persone, tre italiani e uno straniero, dediti alle truffe agli anziani.
Le indagini sono scaturite da una denuncia per truffa sporta da una novantenne tolmezzina, che nel mese di novembre 2019 era stata contatta telefonicamente, sull’utenza di casa, da due persone che si erano spacciate per un avvocato e un maresciallo dei carabinieri. I due truffatori hanno raggirato la signora facendole credere che il figlio era stato coinvolto in un sinistro stradale e bisognava pagare una cauzione di circa diecimila euro per poterlo rilasciare. Dopo essersi accordati sull’importo da versare, visto che l’anziana non aveva a disposizione tutta la cifra, a casa della donna si è presentato un terzo complice, incaricato del ritiro del contante, millecinquecento euro.
L’attività svolta ha permesso di appurare che il gruppo agiva sempre con lo stesso modus operandi, ricercando numeri di telefono intestati a persone anziane che, atteso il tipo di numerazione, risultavano utenze ormai vecchie. Questi numeri telefonici permettono di mantenere la linea collegata anche se uno dei due interlocutori riaggancia il telefono. In questa maniera i truffatori, dopo aver contattato le ignare vittime, mantenevano la linea aperta in modo tale che se la vittima successivamente tentava di contattare il parente o avvisare il 112 rispondevano nuovamente loro, rendendo ancora più convincente quanto falsamente rappresentato nel primo colloquio telefonico.
Carpita, quindi, la buona fede delle vittime, un terzo soggetto si presentava a casa e, senza alcuna ulteriore spiegazione, ritirava il denaro, allontanandosi subito dopo senza lasciare traccia. L’attività investigata è stata resa ancora più difficile dal fatto che il gruppo utilizzava utenze cellulari, che cambiava in continuazione, intestate, grazie alla complicità di un gestore di un negozio di telefonia, a persone inesistenti o ignare.
In base agli elementi raccolti, i quattro sono stati deferiti in stato di libertà alla procura della Repubblica di Udine per il reato di truffa in concorso, sostituzione di persona e usurpazione di titoli.