Rose rosse e messaggi per Elisabetta Molaro.
Era davvero speciale Elisabetta Molaro, la donna di 40 anni che nella notte tra il 14 e il 15 giugno è stata uccisa a coltellate all’ interno della propria abitazione dal marito, Paolo Castellani, attualmente in carcere a Belluno.
A testimoniarlo, oltre alle numerose testimonianze dei cittadini della comunità di Codroipo nella quale risiedeva la vittima, lo è anche un foglio, riposto ed adagiato all’interno della cassetta della lettere della loro abitazione, posta sotto sequestro dagli inquirenti. Il testo recita queste parole “Persona splendida! Mancherai tanto cara Elisabetta. Conserveremo il tuo ricordo nei nostri cuori”. Parole strazianti, che lasciano intendere quanto la donna fosse amata da tutta la comunità, della quale era parte attiva. Punto di riferimento nell’ambito lavorativo, dove prestava servizio da moltissimi anni come agente assicurativo, ma anche all’interno dell’ambito scolastico, soprattutto nella scuola elementare frequentata da una della due bimbe, attualmente affidate alla custodia dei nonni materni.
Una tragedia che, ad oggi, sembra non avere un movente ben definito. L’uomo, verso le 2 di notte di martedi 14 giugno, dopo aver accoltellato la moglie, ha subito allertato le forze dell’ordine, per poi allontanarsi nelle vicine campagne, con gli abiti intrisi di sangue. Arrivati nella villetta di Via Delle Acacie 5, i carabinieri non hanno potuto fare altro che constatare il decesso della donna e mettere in sicurezza le due bimbe, di 5 e 8 anni che, al momento in cui si è consumato il delitto, stavano dormendo all’interno delle loro camerette. L’uomo è stato individuato qualche ora dopo, in stato confusionale, ed è stata repentinamente rinvenuta l’arma del delitto, un coltello, gettato lungo il corso del fiume Stella.
Apparentemente una famiglia perfetta, felice, senza alcuna zona d’ombra, da quanto appreso dalle prime testimonianze di amici e conoscenti. Tuttavia, stanno emergendo lati oscuri che denoterebbero un forte disagio da parte dell’assassino, che, pare, non volesse accettare una situazione familiare via via sempre più incrinata, volta ad una imminente separazione.