Quanto hanno risparmiato le famiglie a Udine.
Non tutti i mali vengono per nuocere. Secondo lo studio dell’Unione Nazionale Consumatori, la pandemia ha inevitabilmente generato in buona parte d’Italia una deflazione, ovvero una diminuzione dei prezzi dovuta alla scarsità della domanda. Ne consegue un aumento del potere d’acquisto. Ma non dappertutto. La ricerca mostra un Friuli Venezia Giulia a due velocità.
In base a questi dati, infatti, a Trieste si è registrato un +0,1% (+24 euro), mentre a Udine i prezzi sono scesi del -0,2% (-47 euro). La media nazionale (-0,2%) dimostra come, sempre secondo l’UNC, l’Italia sia in deflazione per la terza volta dal 1959.
I numeri di Udine sono assai contenuti se messi a confronto con altre città italiane. Basti pensare che a Venezia il crollo dei prezzi è stato dello 0,7%: ogni famiglia ha risparmiato in media 187 euro. Record a livello nazionale. Questi dati, avverte l’UNC, non sono per nulla positivi: essendo il Nord tutto in deflazione, significa che il motore dell’economia italiana si è fermato”.
La deflazione, però, è considerata dagli economisti un campanello d’allarme. In parole semplici, essa può essere il principio di una recessione, dal momento che il calo dei prezzi implica un minor guadagno per le aziende, che inevitabilmente si traduce in minor produzione e, di conseguenza, minor occupazione.