All’esame della patente si era presentato con telecamera, auricolare e suggeritore.
All’esame della patente per il conseguimento dell’abilitazione professionale di guida Cqc con telecamera, auricolare e suggeritore. E’ successo a Pordenone quando lo scorso 18 ottobre, la Polizia Locale del distretto Friuli occidentale ha denunciato un tunisino di 37 anni,
L’episodio è avvenuto durante una verifica periodica effettuata alla Motorizzazione Civile di Pordenone, dove gli agenti avevano il compito di monitorare i partecipanti agli esami teorici di guida. Uno dei candidati, il cittadino tunisino in questione, ha destato l’attenzione degli agenti per il suo comportamento insolito. Il candidato è rimasto immobile per un’ora e mezza cercando di muoversi il meno possibile, con lo sguardo fisso sullo schermo, facendo un solo errore su un totale di settanta domande.
Durante un colloquio successivo, il sospettato è stato fatto accomodare in un posto riservato per discutere con gli agenti. A questo punto, gli investigatori hanno chiesto al candidato se avesse utilizzato artifici non consentiti per superare l’esame. L’uomo si è tolto la maglietta, svelando un sofisticato sistema di dispositivi nascosti.
Sotto la sua maglia, il cittadino tunisino aveva nascosto una telecamera miniaturizzata, situata all’altezza del petto, che inquadrava dinanzi a sé attraverso un piccolo foro praticato nella stoffa della t-shirt. Questa telecamera inviava il video in tempo reale a un complice esterno. Inoltre, il sospettato indossava un auricolare praticamente invisibile dall’esterno, che riceveva suggerimenti e risposte alle domande dall’esterno. Dopo la scoperta di questi dispositivi tecnologici, il cittadino tunisino è stato denunciato alla Procura della Repubblica, e gli apparati usati per il tentativo di truffa sono stati sequestrati dalle autorità competenti.
Questo episodio dimostra l’importanza della vigilanza e della sicurezza nei test di guida, poiché le tecnologie avanzate possono essere utilizzate per cercare di superare gli esami in modo illecito. La Polizia Locale e la Motorizzazione Civile di Pordenone hanno dimostrato grande prontezza d’azione nel rilevare questa frode e nell’assicurare che il cittadino tunisino affronti le conseguenze legali del suo comportamento.