Le email truffa in Friuli.
Sono numerose le email truffa in circolazione. In questi giorni diversi cittadini del Friuli hanno visto recapitare alla propria casella di posta elettronica messaggi sospetti. L’allarme resta alto e la polizia invita a tenere alta la guardia.
La più pericolosa, nella quale sono cascati in numerosi, tratta di un hacker che avrebbe ottenuto l’accesso al sistema operativo del pc guardando da mesi le azioni dell’inconsapevole. “Il fatto è che sei stato infettato da malware attraverso un sito per adulti che hai visitato. Se non hai familiarità con questo, ti spiegherò. Virus Trojan mi dà pieno accesso e controllo su un computer o altro dispositivo. Ciò significa che posso vedere tutto sullo schermo, accendere la videocamera e il microfono, ma non ne sai nulla – afferma il mittente in un italiano alquanto stentato -. Ho anche accesso a tutti i tuoi contatti e tutta la tua corrispondenza. Perché il tuo antivirus non ha rilevato il malware? Risposta: il mio malware utilizza il driver, aggiorno le sue firme ogni 4 ore in modo che il tuo antivirus era silenzioso”.
Nella mail-truffa, poi, si intimidisce l’utente alludendo ad un video che mostrerebbe azioni di natura sessuale. Filmato che si minaccia di diffondere a tutti i contatti mail, visto che ne avrebbe l’accesso, e sui social network. Per evitare il tutto, si invita a trasferire 725 euro, entro 48 ore, all’indirizzo bitcoin, al termine della quale il video verrà eliminato e il truffatore uscirà di scena.
Altre mail, di natura analoga, riguardano la richiesta di entrare in un sito con la mappa dei contagi da coronavirus. Messaggio che in realtà contiene un malware, le cui funzioni sono in grado di bloccare il pc o cellulare prima dello sblocco attraverso il riscatto. Ma girano anche alcuni messaggi di posta elettronica che si spacciano di provenienza dell’Organizzazione Mondiale della Sanità aventi presunti messaggi importanti circa i contagi da Covid-19. Anche in questo caso, l’allegato contiene un malware capace di rubare password, numeri di carta di credito e dati di accesso bancari.
Le ultime, non per questo meno importanti, viaggiano sulla messaggistica istantanea. Su whatsapp, così come su telegram, viene chiesto di cliccare un link al fine di scoprire i contagiati da coronavirus nelle vicinanze. Tuttavia, viene scaricata un’applicazione che contiene ancora una volta un malware e ruba dati della carta di credito. L’altra, invece, viaggia via sms e vien chiesto di accedere ad un link per confermare o modificare la domanda di sussidio economico Inps. In questo caso, come nei precedenti, viene installata un’app contenente il malware bancario.