I possibili scenari delle elezioni in Fvg.
A circa un mese e mezzo dalle elezioni del 25 settembre è tempo di scelte sulle liste dei candidati che rappresenteranno il Friuli Venezia Giulia alla Camera e al Senato.
Un passaggio delicato quello della presentazione a Roma delle liste, ancora di più quest’anno visto che con la riforma costituzionale il numero degli eletti scende da 20 a 12: ci sarà spazio quindi solo per 8 deputati e 4 senatori. Anche se in questi casi non è mai detta l’ultima parola, tra sondaggi e intenzioni di voto, circolano già le prime ipotesi di chi potrebbero essere i favoriti per Roma.
Tra le ipotesi i partiti che partono avvantaggiati sono Fratelli d’Italia e Lega, entrambi accreditati di potersi portare a casa tra 3-4 parlamentari, il Pd 2 o 3 mentre Forza Italia uno. Resterebbe quindi uno o al massimo 2 seggi che potrebbero essere contesi tra i vari partiti.
I 4 senatori.
Tra i senatori per il collegio uninominale potrebbe esserci una riconferma per Luca Ciriani, attuale capogruppo di Fdi a Palazzo Madama. Dai collegi proporzionali invece potrebbero spuntarla Tatjana Rojc per il Pd, Mario Pittoni per la Lega ed Emanuele Loperfido per FdI.
Gli 8 deputati.
Saranno 3 i deputati eletti nei collegi uninominali: in questo caso in pole position ci sono Vannia Gava, pordenonese e Sottosegretario per la Transizione ecologica. Insieme a lei Sandra Savino di Forza Italia, mentre il terzo uninominale di Trieste-Gorizia potrebbe andare A Fratelli d’Italia anche se in questo caso il nome non è certo.
Nei collegi proporzionali invece ci dovrebbe essere spazio per Debora Serracchiani e Cristiano Shaurli del Pd. Per la Lega invece dovrebbero spuntarla l’europarlamentare Marco Dreosto e probabilmente il deputato Massimo Panizzut. L’ultimo spazio libero dovrebbe essere occupato da Fratelli d’Italia con Walter Rizzetto.
Gli assenti.
Tra gli assenti spicca sicuramente il nome di Renzo Tondo, ex presidente della Regione per due volte alla Camera, prima nel 2006 con Forza Italia e poi nel 2018 con Noi con l’Italia. Alla base una scelta personale dovuta alla qualità della vita, come da lui stesso dichiarato.
Altro nome che potrebbe essere escluso è quello del triestino Stefano Patuanelli, ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, che visto i sondaggi del Movimento 5 Stelle, in Fvg ci sarebbero poche speranze. Per lui la soluzione dovrebbe essere una candidatura fuori regione.