La dodicenne trovata morta nel suo letto a Prata di Pordenone.
La scomparsa di Natalia Van Winkle, la 12enne trovata morta dai genitori nel suo letto, ha sconvolto e gettato nel dolore la comunità di Prata di Pordenone, dove viveva, e della base di Aviano, dove suo padre lavorava. Una vicenda ancora da ricostruire: la ragazzina, infatti, aveva avuto un incidente sportivo durante una partita di football americano, un incidente che, sul momento, non era apparso grave.
Gli ultimi giorni di Natalia.
Secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri, la dodicenne si era infortunata venerdì 1° marzo durante un allenamento: sbalzata in alto in uno scontro, era caduta a terra. Controllata sul posto dallo staff era stata portata a casa. Il giorno dopo, sabato, si è svegliata con la febbre.
Il 3 marzo, non migliorando, Natalia era stata portata al pronto soccorso pediatrico dell’ospedale di Pordenone dai suoi familiari. Dopo una dettagliata serie di esami, comprese radiografie e l’ecografia al torace, non era emersa alcuna condizione critica. Tuttavia, il suo stato di salute ha continuato a peggiorare.
Lunedì, la ragazza ha lamentato un forte dolore alla gamba; i suoi genitori l’hanno messo a letto e lei non si è più risvegliata. E’ stata la moglie del padre, la mattina successiva, a trovarla senza vita, preoccupata dal fatto che non si fosse ancora svegliata e a praticarle le manovre di rianimazione, guidata al telefono dai sanitari del Sores che aveva chiamato dando l’allarme. I soccorsi sono arrivati poco dopo le 9.30 del mattino, ma purtroppo era troppo tardi. La dodicenne, secondo le prime analisi del medico legale, era morta già da qualche ora.
Sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta e sarà necessaria l’autopsia per fare chiarezza sulle cause della morte. Una delle ipotesi è la formazione di un coagulo di sangue nella gamba (un trombo) che potrebbe essersi spostato in altri organi, causando gravi complicazioni.