Dopo 63 anni di mistero e silenzio, la montagna ha restituito una delle sue vittime. Il 10 gennaio 2022, una spedizione di giovani esploratori cileni ha rinvenuto il corpo ibernato di Vincenzo Chiaranda, un alpinista friulano scomparso nel 1959 durante una scalata sul Mercedario, una delle vette più alte del Sud America (6.770 metri), nel cuore della cordigliera delle Ande, sul versante argentino. La notizia del ritrovamento è giunta solo nell’ottobre del 2023, quando i due esploratori, Horacio Ritter e Erick Pizarro, hanno infine rintracciato i familiari dell’alpinista a Grizzo di Montereale Valcellina, nel Pordenonese. Lo ha reso noto il Messaggero Veneto.
Chi era Vincenzo Chiaranda.
Vincenzo Chiaranda, nato nel 1909, era un emigrante friulano, un ristoratore di successo e un alpinista esperto. Partito dall’Italia in cerca di fortuna, aveva portato con sé la passione per la montagna, che lo aveva già condotto a scalare vette in Europa e in Sud America. Era anche un documentarista, capace di filmare molte delle sue imprese alpinistiche con una macchina da presa, catturando momenti unici e irripetibili della sua vita e delle sue scalate.
Nel 1959, Chiaranda si era avventurato sul Mercedario, una sfida estrema anche per gli alpinisti più preparati. Di lui, da quel momento, non si seppe più nulla. Il Mercedario, con i suoi pendii impervi e le condizioni climatiche difficilissime, lo aveva inghiottito senza lasciare tracce. La sua scomparsa lasciò nello sgomento la frazione di Grizzo e i suoi familiari, che dovettero rassegnarsi all’idea di non rivederlo mai più.
Il ritrovamento.
La svolta è arrivata grazie a una spedizione avviata dai due esploratori cileni, Horacio Ritter ed Erick Pizarro, che si erano prefissati di ripercorrere la stessa via affrontata da Chiaranda nel lontano 1959. Dopo un primo tentativo fallito, fu proprio durante il loro ritorno, dopo essersi persi lungo il percorso, che si imbatterono casualmente nel corpo dell’alpinista italiano, ancora ibernato a causa delle rigide condizioni climatiche che lo avevano conservato per oltre sei decenni.
Accanto al corpo, i giovani esploratori hanno ritrovato lo zaino di Chiaranda, contenente materiale da scalata, utensili e altri oggetti personali che raccontano la storia di quell’ultima, fatale spedizione. Con grande rispetto per l’uomo e la sua memoria, Ritter e Pizarro si sono impegnati a rintracciare i familiari di Chiaranda. Dopo lunghe ricerche, nell’ottobre del 2023 sono finalmente giunti a Grizzo di Montereale Valcellina, dove hanno potuto incontrare il nipote dell’alpinista, Luciano Chiaranda, e i suoi figli.